In Italia sta aumentando la fiducia nel futuro: anche se è ancora presto per cantare vittoria, almeno si registra un’inversione di tendenza rispetto allo scorso anno. “Le persone non prenotano più i viaggi all’ultimo momento. Segno questo di maggiore fiducia”, annuncia in un’intervista all’Ansa Luca Patanè, presidente di Uvet, commentando i dati dell’Uvet Travel Index, indicatore ideato dal gruppo Uvet, per stimare l’andamento dell’economia dalle dinamiche dei viaggi d’affari. “Nel primo trimestre 2015 si è registrato lo 0,4% di crescita del Pil, un dato leggermente inferiore alle previsioni dello 0,7% che avevamo fatto”, sottolinea.
Quindi Patanè traccia un primo bilancio dei primi 6 mesi del 2015: le previsioni per il 2015 parlano di un giro d’affari totale di 2,2 miliardi di euro per Uvet in crescita del 13% e un giro d’affari “diretto” con un +28% rispetto al 2014. Anche grazie all’Expo per cui ha venduto quasi 500 mila biglietti (ed è in corso un’opzione per estendere l’acquisto a un totale di 800 mila biglietti), diventando il terzo rivenditore ufficiale della manifestazione: “e pensare che a gennaio ne avevamo venduti solo 2200”. Senza contare che all’Expo il gruppo sta gestendo eventi e logistica di 13 padiglioni, dando lavoro direttamente e indirettamente a 600 persone.
Ma per il futuro Uvet ha in serbo un bel colpo: “abbiamo un nuovo cliente, Fiat Chrysler Automobiles, per il quale nei prossimi 5 anni gestiremo i viaggi con American Express GBT”, rivela il presidente, senza nascondere la soddisfazione di aver “vinto una gara internazionale grazie a un progetto fatto su misura” e di “aver realizzato un sogno”.
“Poi una riorganizzazione del gruppo – aggiunge – attraverso 4 aree: la mobility, relativa al business travel; l’online, con la presenza in 13 Paesi; gli eventi, su cui abbiamo concentrato molte risorse; e i servizi, cruciali per l’innovazione, attraverso tecnologie e piattaforme”.
Immancabile un accenno alla situazione in Tunisia. “Il terrorismo è un nemico globale, e per tutti la priorità è la sicurezza. E dopo Sousse, la Tunisia deve garantire la sicurezza e ricreare fiducia attraverso una comunicazione efficace: era una destinazione interessante per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, ma ora il turismo soffrirà per un tempo forse lungo”.
Infine, in merito alla polemica con Lufthansa, che spinge i clienti ad acquistare direttamente sul proprio sito, Patanè dice: “l’abbiamo messa in black list e da 15 giorni solo noi di Uvet abbiamo venduto il 30% in meno di voli di questa compagnia. Tutti i vettori sognano di abbattere i costi di intermediazione, ma c’è stata un’arroganza che non mi piace. Lufthansa non può più fare il padrone in casa nostra – ha proseguito – anche perché sono entrate nel mercato altre realtà come Alitalia Etihad, Emirates e Turkish Airlines, che di questa situazione potranno beneficiare”.