venerdì, 22 Novembre 2024

Quando una corsa in taxi può danneggiare il turismo

Indiagine della Fia: ok Barcellona, bene Milano, ma a Roma la peggiore corsa d’Europa

Percorsi assai più lunghi del normale (fino al 213% in più), non rispetto dei limiti di velocità, semafori rossi 'bruciati', guida aggressiva, autisti che imprecano contro il traffico e clienti troppo poco remunerativi. Sono i 'difetti' più frequenti di una corsa in taxi secondo l'indagine della Fia (la Federazione automobilistica internazionale) in 22 grandi città europee tra maggio e giugno. Rigorosamente in incognito, armati di checklist, macchina fotografica e navigatore satellitare, alla fine del loro tour europeo gli ispettori della Fia hanno assegnato il primato di servizio taxi migliore a Barcellona. Anche Milano ha ben figurato nell'indagine collocandosi insieme a Berlino, Colonia, Lisbona, Monaco e Parigi nel gruppo di città con un servizio taxi giudicato 'buono'. Il servizio taxi è poi risultato 'accettabile' a Bruxelles, Ginevra, Amburgo, Oslo, Rotterdam Salirburgo, Zagabria e Zurigo. A Roma invece la Fia ha registrato l'esperienza peggiore. Partito dalla stazione Termini per una corsa diurna, il taxi diretto alla Fiera si è perso due volte allungando così il percorso coperto del 60%. Non solo. Al cliente è stato chiesto di pagare 69 euro contro i 62,9 indicati dal tassametro (e i 50 riportati nel 'listino prezzi' per il percorso giusto), la vettura era senza aria condizionata, rumorosa, con un finestrino rotto e fazzolettini di carta sparsi in giro.
Nel complesso, il servizio taxi della capitale è stato comunque collocato nel gruppo degli 'scarsi' insieme a quelli di Amsterdam, Lussemburgo, Madrid, Praga e Vienna. 'Molto scarso' è stato invece giudicato il servizio taxi di Lubiana. Inoltre, molti tassisti, oltre a non comunicare in inglese, non sono in grado di dare informazioni 'turistiche' e troppo spesso scaricano i clienti anche a mezzo chilometro dalla loro reale destinazione.

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