lunedì, 18 Novembre 2024

Santanchè: da noi costa tutto meno, mettiamo a reddito patrimonio Italia

“Non dobbiamo parlare di turismo ma di turismi”. Lo dice la ministra Daniela Santanchè intervenendo all’assemblea nazionale di Anci Giovani a Montecatini e rivolgendo un appello di collaborazione ai sindaci per lavorare tutti come squadra Italia “su 4 parole chiave: destagionalizzazione, per avere turismo tutto l’anno; formazione, per creare nuove competenze; digitalizzazione, perché 80% delle prenotazioni arrivano dal web”. “Non mi piace sentir parlare di overtourism, forse lo abbiamo sempre subito il turismo, non siamo stati in grado di gestirlo, di creare alternative o altre offerte, di elevare lo standard, la formazione, a professionalità. Ho appena incontrato i giovani dell’alberghiero e sono certa che troveranno lavoro. Partecipiamo come turismo con 3 milioni di posti, quest’anno nei quasi 500 mlia di posti in più 100 mila sono per il turismo”. E aggiunge: “Bisogna anche smettere di contare quanti turisti ogni anno visitano il nostro paese ma quanto lasciano sul territorio in termini ricchezza. Capisco la difficoltà dei sindaci nel gestire le ondate di turisti, a cominciare dalla gestione dei rifiuti. Non siamo un governo che non vuole aumentare le tasse, nemmeno quella di soggiorno (che poi dovrebbe diventare una tassa di scopo ed essere spesa per il turismo)”. La ministra invece si dice d’accordo sulla monetizzazione dei nostri beni come è accaduto con il Pantheon a Roma o per le Cinque Terre in Liguria: “Mettiamo a reddito tutto il nostro immenso patrimonio, tutte le bellezze che abbiamo. Se siamo i più belli in Europa perché da noi costa tutto meno? Dobbiamo far pagare di più la nostra offerta”.

Quindi la ministra torna sul Piano strategico nazionale: “Più che un piano strategico è un piano industriale perché il turismo è un’industria e ben vengano i consigli da parte dei sindaci e dell’Anci, siamo disponibili ad integrazioni, idee e nuove proposte, il turismo può fare la differenza per tutti. Ribadisco che siamo il 13% del pil con 255 miliardi. E’ necessario migliore e alzare lo standard dei servizi offerti nei diversi tipi di turismi, penso ai Piccoli Borghi, alla montagna per esempio”.

E a tal proposito conclude: “dobbiamo puntare sull’Italia dei borghi, che è l’Italia più nascosta, l’Italia più segreta ma anche l’Italia più bella, e dove – oltretutto – si produce il 90% delle nostre eccellenze enogastronomiche. E qui mi riallaccio al turismo esperienziale, perché oggi il turista che viene in Italia vuole fare anche un’esperienza, e l’esperienza può venire da come si produce il vino, l’olio o la mozzarella”.

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