Chi viaggia nello Sri Lanka deve evitare le aree a rischio e seguire le indicazioni delle autorità locali. Sono alcune raccomandazioni pubblicate sul sito Viaggiare sicuri della Farnesina dopo la serie di esplosioni avvenute domenica 21 aprile in alcuni alberghi a Colombo (Shangri-La Hotel , Kingsbury Hotel, Cinnamon Grand Hotel( e in tre diverse chiese: Saint Anthony nella capitale, una a Katuwapitiya (Negombo) ed una a Batticaloa. Successivamente si sono verificate esplosioni nelle località periferiche di Colombo, a Dehiwala e Dematagoda.
Il sito Viaggiare sicuri ricorda poi che “un coprifuoco notturno è stato imposto nella capitale Colombo dalle 20 alle 4 del mattino, ora locale. L’aeroporto internazionale di Colombo risulta aperto – aggiunge il sito – ma si registrano ritardi e disagi. Si raccomanda di verificare con il proprio Tour Operator/Compagnia Aerea l’operatività dei voli. A chi è in partenza dallo Sri Lanka le Autorità locali raccomandano di recarsi in aeroporto con 4 ore di anticipo per effettuare i controlli di sicurezza”. Sul sito si raccomanda infine di contattare “in caso di emergenza” l’Ambasciata d’Italia al numero 0094777488688.
Gli attentanti del giorno di Pasqua, su cui c’è l’ombra della Jihad, hanno provocato 321 morti e 500 feriti. Erano le 9 di mattina (le 6 in Italia), quando almeno sette kamikaze hanno scatenato l’inferno in tre chiese e tre resort di lusso nella capitale Colombo. Altre due esplosioni hanno colpito subito dopo due edifici nei quartieri Dehiwala e Orugodawatta della capitale.
Gli stranieri rimasti uccisi sono tra i 35 e i 40: nel bilancio provvisorio ci sono britannici, americani, cinesi, olandesi, danesi, un giapponese. Tra le vittime anche tre dei quattro figli di Anders Holch Povlsen, il patron danese del colosso dell’abbigliamento Asos.
“Finora non risultano vittime italiane – si apprende da fonti del ministero degli Esteri – ma prosegue il lavoro dell’Unità di Crisi della Farnesina e dell’ambasciata d’Italia a Colombo per le opportune verifiche”.
L’intero Paese è sotto shock e il terrore non ha dato tregua neppure a Pasquetta, quando è esploso – nei pressi di un’altra chiesa di Colombo – un ordigno all’interno di un furgone che gli artificieri stavano cercando di disinnescare. Leggermente ferito da una scheggia anche il giornalista di Repubblica Raimondo Bultrini. Quasi in contemporanea la polizia ha trovato 87 detonatori vicino alla principale stazione di autobus della capitale.
Una catena di sangue organizzata troppo bene per essere improvvisata. Una tecnica del terrore troppo sofistica per essere confinata nell’angusta struttura di un gruppuscolo finora quasi sconosciuto. I terroristi si sono mimetizzati tra i fedeli in preghiera e fra i turisti. Uno degli attentatori suicidi dell’hotel Cinnamon “si è messo in coda per la colazione speciale di Pasqua, ha aspettato il suo turno con il piatto in mano fino al momento di essere servito e solo allora ha fatto detonare l’esplosivo”, ha raccontato uno dei responsabili dell’hotel Cinnamon al quotidiano spagnolo El Mundo.
Intanto la Cina ha lanciato questa mattina l’allerta a suoi concittadini sui rischi legati ai viaggi nello Sri Lanka, che invita “a stare lontani nell’immediato dalle aree affollate e a seguire le regole sulla sicurezza”. Mentre coloro che “insistono a volersi recare” nello Sri Lanka malgrado il warning vanno incontro a “enormi rischi sulla sicurezza”, rendendo difficile all’ambasciata stessa la possibilità di assicurare “una assistenza effettiva” in caso di necessità.
(foto: https://tripstations.com)