Nel testo sul federalismo fiscale che la Camera approverà oggi c'è anche la tassa di soggiorno. Secondo quanto stabilito, i turisti potrebbero dover pagare fino a 5 euro per notte per il soggiorno in capoluoghi, nei comuni turistici e nelle città d'arte anche se potrebbero esserci possibili sconti per categorie e per specifici periodi. Ma nonostante la proposta stia per diventata legge, l'opposizione continua a dar voce agli addetti al settore. "La tassa di soggiorno – dice il responsabile turismo del Pd, Armando Cirillo – è una iattura che danneggia un settore già in difficoltà voluta esclusivamente per compensare i disastri fiscali del federalismo municipale della Lega. Come può un ministro per il turismo votare a favore di una tassa che è contro il turismo? Come può – aggiunge – non ascoltare gli albergatori italiani che saranno danneggiati da questa tassa? Se il ministro Brambilla ha la minima cognizione della materia di cui dice di occuparsi auspichiamo un suo voto contrario sul federalismo fiscale municipale". Dello stesso tono il pensiero di Deodato Scanderebech, responsabile turismo Udc. "Se il ministro Brambilla ha minimamente a cuore il settore del turismo, ascolti le richieste di aiuto incessanti degli albergatori italiani e si opponga con forza a questo ingiusto provvedimento. Invece di agevolare i lavoratori e sostenerli con provvedimenti di sostegno e rilancio mirati e specifici, il Governo aumenta le tasse e mette in ginocchio tante imprese italiane che, a causa della crisi, versano ora in seria difficoltà".