Si sono salvati i due turisti italiani che si trovavano a bordo del battello che stanotte è naufragato ad Ha Long Bay, una delle maggiori attrazioni turistiche del Vietnam, nonché patrimonio Unesco dal 1994 situato a circa 200 km a nordest della capitale Hanoi. Il bilancio delle vittime è comunque alto: dei 27 passeggeri (19 turisti stranieri, due vietnamiti, una guida e cinque membri dell'equipaggio) 12 persone sono morte di cui 10 straniere. Secondo il racconto dei passeggeri superstiti, il battello si è inabissato nel giro di 30 secondi, un minuto al massimo, per il cedimento della sentina.
Stefano Sacconi e Stefano Corda infatti si sono ritrovati in acqua senza neanche avere il tempo di tuffarsi, nel buio completo. Ma almeno, al contrario di altri 12 turisti intrappolati nel sonno nelle loro cabine, sono riusciti a nuotare fino a raggiungere una nave che li ha soccorsi.
"Già dalla sera precedente lo scafo procedeva leggermente inclinato, tanto che un altro turista ne aveva chiesto il motivo al comandante. E' tutto normale, ci avevano detto", spiega Sacconi, un romano di 32 anni al primo viaggio in Vietnam. "Per fortuna ero sveglio quando la barca ha iniziato a pendere sempre di più. Ho svegliato Stefano, e quando abbiamo sentito rumore di tavoli e bottiglie rotte nel ristorante sopra la nostra cabina, siamo usciti di corsa. L'acqua era fredda e anche la temperatura esterna non superava i 10 gradi; ma in quei momenti, posso assicurare che non senti quanto è fredda", aggiunge. Alle 5 di mattina, con il cielo coperto, "non si vedeva oltre i due metri di distanza – continua Sacconi -. Abbiamo nuotato circa un quarto d'ora, sperando di raggiungere una delle circa 20 barche ormeggiate nella baia. Ci ha raccolto un altro scafo, giunto lì perché avvertito del naufragio".