Cifre da record da turismo sanitario ma Italia deve investire di più


Ammonta a 12 miliardi di euro l’impatto del turismo sanitario in Europa, di cui 2 finiscono in Italia.
È quanto rivelano le stime del’Osservatorio Ocps-Sda Bocconi presentate a Roma, nel Forum sull’internazionalizzazione della Sanità.   

A fronte di 5mila stranieri che si fanno curare in Italia, hanno spiegato gli esperti, sono oltre 200mila gli italiani che invece vanno all’estero, soprattutto in cerca di risparmi su cure dentarie e chirurgia estetica. In Italia si viene invece per prestazioni specializzate, dalla neurologia alla cardiochirurgia, e i pazienti vengono soprattutto da Paesi arabi, Svizzera, Russia e Albania.

“Il fenomeno del Medical Tourism è promettente – ha affermato Gianluca Oricchio, dg del Campus Biomedico di Roma – sia in termini di posizionamento dell’Italia che di supporto alle finanze pubbliche. È auspicabile un’azione coordinata e mirata per agevolare a livello ‘sistema’ queste forme innovative di attività”.   

“In Italia – ha spiegato Paula Wilson, presidente Joint Commission International – sono 18 le strutture accreditate. Alcune di queste sono già riunite nel network ‘Hospitality’, promosso proprio dal Campus Biomedico, ma anche in campo pubblico si moltiplicano le iniziative per ‘intercettare’ il turismo sanitario, offrendo servizi come la cartella clinica in lingua, ma anche stanze private e convenzioni con grandi alberghi, per agevolare coloro che oltre alla cura vogliono sperimentare anche il turismo ‘vero e proprio’”.

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