25 mila B&B che danno lavoro a 40 mila persone, prevalentemente donne; un fatturato annuo di circa 270 milioni di euro e 8 milioni di pernottamenti venduti ogni anno. Ecco alcuni numeri che danno il senso del fenomeno B&B in Italia così come si possono leggere nel “Rapporto B&B in Italia” del 2016, realizzato dal sito www.bed-and-breakfast.it.
Tra i dati più interessanti, il fatto che le tariffe praticate dai B&B oscillano tra i 25 e 35 euro a persona nel quasi 70% dei casi e il 94% dei B&B prevede la colazione compresa nel prezzo. Nel 20% dei casi è addirittura inferiore a 25 euro, mentre è inferiore a 30 euro nel 46% dei casi. Solo nel 30% dei casi è superiore a 35 euro.
Inoltre, la gestione dei B&B italiani è in mano alle donne nel 61,31% dei casi. L’87% dei gestori possiede un titolo di istruzione superiore e, dentro questa percentuale, il 28,55% ha una laurea e il 5,5% addirittura un Master Post Laurea. Il 90% di loro parla una (44,27%) o più lingue (45,71%) straniere. Intanto, aumenta l’età media dei gestori, rispetto al sondaggio 2007, con un +16,34% dei titolari che hanno tra i 46 e i 65 anni e un +7% degli over 65; diminuisce dell’8,33% la fascia 18/30 e del 15% la fascia 31/45 anni.
Per quanto riguarda la professione, il 46,5% dei gestori di B&B non fa altro oltre a dedicarsi alla ricettività, mentre il restante 60% è suddiviso fra pensionati (11,55%), impiegati (10,74%), liberi professionisti (10,18%), imprenditori e commercianti (8,32%), insegnanti (3,27%).
Rispetto al 2014 la situazione economica dei gestori di B&B migliora nel 5% dei casi. Se chi lamentava “forti criticità” negli ultimi due anni rimane nella stessa condizione (8,80%), chi invece accusava alcune criticità nel 2014 (57,13%) ne lamenta meno nel 2016 (52,42%). Questo quasi 5% fa aumentare di 1 punto percentuale chi si considera in una situazione di agiatezza (da 3,78% a 4,69%) e di 4 punti percentuali chi invece ritiene di non avere alcuna criticità (da 30,22% a 34,05%).
Più del 72% dei B&B italiani si distribuisce tra Nord e Centro Italia; la percentuale rimanente si trova al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo studio precedente evidenzia una crescita dei B&B soprattutto al Nord (+12%), cui corrisponde un calo del numero di strutture presenti nelle Isole (-10%).
Gli ospiti dei B&B italiani hanno prevalentemente un’età compresa tra i 25 e i 55 anni nella quasi totalità dei casi (96,5%).
Anche in questo caso, a distanza di 9 anni dalla prima rilevazione, possiamo dire che anche gli ospiti, così come i gestori del B&B, maturano. La fascia 25/40 anni è diminuita dal 75% del 2007 al 48,5% del 2016, mentre la fascia 41/55 anni è aumentata dal 24% del 2007 al 48% del 2016.
Gli ospiti arrivano prevalentemente in coppia (60%) e si fermano nel 55% dei casi 2 sole notti. Superano le 3 notti di permanenza solo nel 9% dei casi.
Dal Nord arriva la maggior parte degli ospiti italiani, seguito dal centro e dal sud. Meno gli arrivi dalle isole, probabilmente è il sintomo della gravissima discontinuità territoriale che Sicilia e Sardegna subiscono da decenni.
Gli ospiti stranieri arrivano, nell’ordine da Germania, Francia, Regno Unito, Olanda, Svizzera, Austria, Spagna e Usa.
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