mercoledì, 1 Maggio 2024

Spesa turisti di 73 mld nel 2013, un terzo spesi per mangiare: +66% in 5 anni

Gli oltre 831 milioni di presenze dello scorso anno in Italia (60,9% italiane e 39,1% straniere) hanno generato un impatto economico pari a 73 miliardi di euro. Rispetto al 2012, si registra una contrazione sia dei flussi (-3,9%), sia dei consumi (-2%), dovuta unicamente alla riduzione delle spese degli italiani (-3,9%), mentre quelle degli stranieri risultano in contenuto aumento (+0,7%).  
I dati arrivano da una analisi effettuata dall'Osservatorio sul turismo di Unioncamere e Isnart.
Dei 73 miliardi di euro spesi dai turisti durante il soggiorno in Italia, il 39,9% è stato utilizzato nel settore dell'alloggio e della ristorazione ed il restante 60,1% negli altri settori.
Rispetto al 2012 diminuiscono i consumi della ristorazione (-15,1%) e dell'alloggio (-17,9%) mentre rispetto al 2008, la spesa per l'agroalimentare cresce del +65,9% per un totale di oltre 11,7 miliardi di euro spesi dai turisti in negozi tipici e supermercati nei luoghi di vacanza.
La spesa pro-capite media al giorno dei turisti in Italia è stata pari a 47 euro per l'alloggio e a 75 per tutti gli altri acquisti effettuati sul territorio. A prescindere dalla tipologia di alloggio scelta (strutture ricettive piuttosto che abitazioni private), ovviamente i consumi agroalimentari sono la prima voce di spesa di quanti visitano il nostro Paese: il 67,5% infatti frequenta ristoranti e pizzerie (nei quali spende mediamente circa 16 euro a persona) e il 68,3% si intrattiene nei bar, caffè e pasticcerie (consumando circa 6 euro al giorno).
Una quota prossima alle precedenti, poi, acquista cibo e bevande nei supermercati e negozi (60,4% per 23 euro) mentre un ulteriore 32% dei visitatori sceglie di portare a casa, magari come ricordo dell'esperienza di viaggio, prodotti enogastronomici tipici (con una spesa di circa 10 euro pro-capite).
Se l'arrivo dei turisti ha quindi un significativo impatto sul settore della ristorazione e su quello agroalimentare, consistente è il beneficio che esso apporta anche ai fatturati del Sistema moda e all'artigianato. Il 34,3% di turisti che hanno effettuato una vacanza nel nostro Paese lo scorso anno (36,3% gli stranieri) ha infatti speso in media al giorno circa 17 euro per l'abbigliamento; il 17,5% (18,6% gli stranieri) ha speso 16 euro per le calzature; il 30,7%, infine, ha acquistato souvenir dal prezzo di 8 euro ed il 20,6% ha scelto prodotti dell'artigianato tipico (pagando 10 euro).
Tra le altre voci di spesa, figurano poi l'intrattenimento in cinema e discoteche (vi si sono dedicati il 32,6% dei visitatori spendendo mediamente 19 euro al giorno pro-capite), le spese culturali per l'ingresso a musei e monumenti (contemplate dal 19,7% dei turisti e stimate in 13 euro al giorno per persona) e spettacoli teatrali e concerti (17,3% per 8 euro).
Includendo nel computo anche i costi sostenuti per l'alloggio, i più "spendaccioni" nel 2013 sono stati i russi (149,48 euro pro-capite a fronte di una media di 102,33 euro) seguiti dai giapponesi (122 euro), dagli spagnoli (111,17 euro), dai britannici (105,14 euro), dai tedeschi (104,42 euro) e dagli statunitensi  (102,34 euro). Sotto la media, invece, francesi (98,33 euro), svizzeri (96,57 euro), austriaci (95,48 euro) e infine olandesi (83,54 euro).

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