Nei 534 porti attivi oggi in Italia, con un totale di 153.161 posti barca, di cui il 25,3% in porti turistici, il 63,4% in porti polifunzionali e l'11,3 in punti d'ormeggio, ogni anno i diportisti spendono 1,1 miliardi di euro. Sono i dati del 'Rapporto sul turismo nautico 2010' dell'Osservatorio Nautico Nazionale, presentati al 50/mo Salone Nautico di Genova dal responsabile scientifico Gian Marco Ugolini e dal presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, per evidenziare il peso economico del settore. In media i porti turistici italiani hanno 531 posti barca, quelli polifunzionali 279, mentre i punti di ormeggio sono 154. La spesa totale dei diportisti stanziali in un marina italiana divisa per aree geografiche varia dai 553.430.000 euro nell'Alto Tirreno, a 256.100.000 nel Tirreno centrale, 179.450.000 nell'Alto Adriatico e 111.060.000 euro nel Sud della Penisola. Il totale nazionale annuo (1.100.040.000 euro), è ripartito al 44% per le spese portuali e la gestione della barca e per il 56% per spese sul territorio. Il diportista medio italiano spende 128 euro al giorno, di cui 102 euro per trasporti, ristorazione, shopping e cultura, 26 euro per il pernottamento e le spese portuali, contro i 46 euro al giorno di un escursionista, gli 88 euro di un turista rurale e i 157 di un 'city tourism'.