Viaggio a bordo del Bernina, 115 anni per il treno rosso delle Alpi
05 Novembre 2025, 10:00
L’iconico treno rosso del Bernina, gioiello su rotaie capace di arrampicarsi tra valli e ghiacciai, compie 115 anni e si conferma una tra le ferrovie più suggestive del mondo che sfida le Alpi in un viaggio lento e unico. Il treno, capolavoro di ingegneria, parte dal centro storico rinascimentale di Tirano, nel cuore della Valtellina, e raggiunge St. Moritz, in Svizzera, lungo la più alta linea ferroviaria delle Alpi e una delle più ripide al mondo senza l’uso della cremagliera.
Punto di partenza è Tirano, che ha sempre avuto un ruolo strategico come nodo di comunicazione, sorgendo nel punto d’incontro tra la Valtellina e la Valposchiavo, incorniciata tra il massiccio del Bernina a nord, lo Stelvio a nord-est e le Alpi Orobie a sud. Da questo crocevia delle Alpi parte lo storico convoglio della Ferrovia Retica, che in un viaggio di due ore e mezza senza soste copre una distanza di poco oltre i 60 km. La linea ferroviaria, patrimonio dell’Umanità, è famosa per il dislivello mozzafiato di 1.824 metri tra ponti e curve da record: il treno parte dai 429 m di Tirano e raggiunge l’Ospizio Bernina alla quota record di 2.253 metri d’altezza.
L’idea della ferrovia, costruita a partire dal 1906 e inaugurata il 5 luglio 1910, risale alla fine del 1800 per creare un collegamento sia per il turismo sia per il trasporto merci: dai documenti dell’epoca si registrarono 330mila passeggeri e 19mila tonnellate di merci trasportati solo nell’anno d’inaugurazione. La sua costruzione fu eroica: oltre 2.500 operai, in gran parte italiani, lavorarono in condizioni climatiche estreme con pale, picconi e dinamite per realizzare i 61 km di tratta con pendenza del 7%, una prodezza ingegneristica che ha ispirato la costruzione della ferrovia giapponese Hakone Tozan, inaugurata nel 1919.
All’inizio il treno era verniciato di giallo ma nella seconda metà del Novecento, per uniformarsi all’identità delle Ferrovie Retiche e per migliorare la visibilità tra il paesaggio innevato, venne colorato di rosso, anzi di ‘rosso traffico Ral 3020’. Inizialmente la linea era attiva solo d’estate ma già a partire dall’inverno del 1913 i treni riuscirono ad attraversare le vette alpine coperte di neve. D’allora ogni anno 350mila passeggeri salgono a bordo del treno dalla stazione di Tirano, pronti per un viaggio tra i paesaggi alpini innevati per un’esperienza indimenticabile.
Nei primi quindici minuti di tragitto si attraversa il territorio italiano: dai finestrini, tra le cime, si ammira il santuario della Madonna di Tirano che si staglia con il suo elegante campanile. Sorto dove avvenne l’apparizione mariana del 1504, il luogo sacro, punto d’arrivo del Cammino Mariano delle Alpi, è considerato il più importante esempio di architettura rinascimentale della Valtellina; al suo interno custodisce autentici capolavori, come l’organo monumentale seicentesco sospeso su otto colonne scolpite e l’altare maggiore in Nero di Varenna, un raro calcare lucidato dal fascino unico. Il treno prosegue il viaggio tra i declivi ricoperti di vigneti dove cresce il Nebbiolo, localmente chiamato ‘Chiavennasca’, alla base di rinomati vini locali come lo Sforzato di Valtellina e il Valtellina Superiore Docg.
Tra i vigneti, realizzati con la tradizionale tecnica dei muretti a secco, spicca sul versante orientale la chiesetta di santa Perpetua, uno dei luoghi di culto più antichi della Valtellina, della seconda metà del XII secolo. Situata lungo la via per il Passo del Bernina, la sua posizione strategica la rese per secoli una tappa naturale per viandanti e pellegrini, che trovavano accoglienza nello ‘xenodochio’, l’antico ostello di cui restano ancora oggi le tracce. Dal finestrino il paesaggio si colora con le tonalità autunnali, dal verde dorato al ruggine e al rosso che, come il convoglio, si staglia tra il bianco delle cime già innevate. Il treno continua a salire nel silenzio dei boschi di castagni, carichi di ricci e di foglie dalle intense cromie.
L’ultima tappa, prima del confine con la Svizzera, è un luogo sospeso tra storia e mistero, l’area di Piattamala: qui, tra i crotti in pietra, si nasconde un affascinante sito archeologico dove sono stati rinvenuti due splendidi pugnali decorati dell’età del Bronzo e un grande edificio degli anni Venti del secolo scorso che serviva come centrale idroelettrica. Superato il confine, il treno si dirige verso il celebre viadotto elicoidale di Brusio, per inoltrarsi nel cuore delle Alpi, accompagnando i viaggiatori fino a St. Moritz in un percorso che è insieme naturale, storico e culturale. Per questo autunno tanti gli appuntamenti durante i weekend, che uniscono sapori e viaggio, come il Wine Trail di Tirano dell’8 novembre e la rassegna gastronomica ‘Sapori Autunnali di Teglio’, in programma il 15-16, il 22-23 e il 29-30 novembre. Per ulteriori informazioni: valtellina.it/it/attivita/trenino-rosso-del-bernina