giovedì, 19 Dicembre 2024

Riempiamo il bicchiere per brindare insieme ad un sereno 2020

Anche nel 2019 il turismo si conferma settore economico in crescita nonostante sia stato investito, come uno tsunami, dal fallimento di Thomas Cook e da una crisi latente nel settore aereo a causa del fermo dei 737 della Boeing che sta ritardando la consegna di nuovi aeromobili alle compagnie aeree, costrette a ridimensionare i propri operativi in un momento in cui la domanda di trasporto aereo è in crescita. Una crescita di cui ha goduto anche Alitalia che, pur avendo migliorato i propri conti gestionali continua a vivere uno stato di piena crisi, nonostante i consistenti  finanziamenti. Una crisi non solo economica ma anche di prospettiva, che si ripercuote sull’intero sistema turistico.

Ma a fronte del bicchiere semivuoto c’è anche quello semipieno, costituito dal balzo in avanti dell’incoming; la ripresa a pieno regime dell’attività dell’Enit grazie a un nuovo cda con una presenza professionale qualificata; il ritorno del Turismo nelle competenze del ministero dei Beni culturali dopo la breve fase in cui era stato inglobato all’interno del ministero dell’Agricoltura per volere dell’ex ministro Gian Marco Centinaio; il ritorno alla guida del Mibact di Dario Franceschini. Ma anche la ripresa di alcuni mercati storici per il l’outgoing italiano, come Egitto, Tunisia e Turchia che durante la stagione estiva hanno riconquistato le simpatie dei viaggiatori della Penisola per la gioia di agenti di viaggio e tour operator nostrani.

Il 2019 è stato un altro anno intenso per il turismo nazionale, o meglio “un anno a corrente alternata”, per dirla come Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, durante il quale le imprese ricettive italiane hanno continuato a soffrire a causa del dilagare incontrastato delle attività abusive, delle avversità metereologiche, dei fallimenti dei tour operator e della riapertura di alcuni mercati concorrenti.

Adesso gli operatori si attendono un segnale dal governo per rendere competitivo il sistema turistico italiano, magari investendo sull’accoglienza e sul turismo sostenibile, ma principalmente su un modello di organizzazione più performante rispetto alle mutate esigenze del mercato e su  politiche fiscali e normative adeguate che possano rendere più competitiva l’offerta turistica nazionale. Questo l’auspicio, ma anche l’augurio per un 2020 più produttivo e meno conflittuale in cui ospitalità ed accoglienza non sia solamente una buona pratica aziendale, ma modello di vita.

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