Anche nel 2019 il turismo si conferma settore economico in crescita nonostante sia stato investito, come uno tsunami, dal fallimento di Thomas Cook e da una crisi latente nel settore aereo a causa del fermo dei 737 della Boeing che sta ritardando la consegna di nuovi aeromobili alle compagnie aeree, costrette a ridimensionare i propri operativi in un momento in cui la domanda di trasporto aereo è in crescita. Una crescita di cui ha goduto anche Alitalia che, pur avendo migliorato i propri conti gestionali continua a vivere uno stato di piena crisi, nonostante i consistenti finanziamenti. Una crisi non solo economica ma anche di prospettiva, che si ripercuote sull’intero sistema turistico.
Ma a fronte del bicchiere semivuoto c’è anche quello semipieno, costituito dal balzo in avanti dell’incoming; la ripresa a pieno regime dell’attività dell’Enit grazie a un nuovo cda con una presenza professionale qualificata; il ritorno del Turismo nelle competenze del ministero dei Beni culturali dopo la breve fase in cui era stato inglobato all’interno del ministero dell’Agricoltura per volere dell’ex ministro Gian Marco Centinaio; il ritorno alla guida del Mibact di Dario Franceschini. Ma anche la ripresa di alcuni mercati storici per il l’outgoing italiano, come Egitto, Tunisia e Turchia che durante la stagione estiva hanno riconquistato le simpatie dei viaggiatori della Penisola per la gioia di agenti di viaggio e tour operator nostrani.
Il 2019 è stato un altro anno intenso per il turismo nazionale, o meglio “un anno a corrente alternata”, per dirla come Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, durante il quale le imprese ricettive italiane hanno continuato a soffrire a causa del dilagare incontrastato delle attività abusive, delle avversità metereologiche, dei fallimenti dei tour operator e della riapertura di alcuni mercati concorrenti.
Adesso gli operatori si attendono un segnale dal governo per rendere competitivo il sistema turistico italiano, magari investendo sull’accoglienza e sul turismo sostenibile, ma principalmente su un modello di organizzazione più performante rispetto alle mutate esigenze del mercato e su politiche fiscali e normative adeguate che possano rendere più competitiva l’offerta turistica nazionale. Questo l’auspicio, ma anche l’augurio per un 2020 più produttivo e meno conflittuale in cui ospitalità ed accoglienza non sia solamente una buona pratica aziendale, ma modello di vita.