Il miglior ristorante del mondo si trova all’Hotel de la Monnaie di Parigi e vanta un menu firmato dallo chef francese Guy Savoy, tre stelle Michelin. E tra le prime mille tavole su scala planetaria al numero 2, ex aequo, ci sono il giapponese Kyo Aji (Minato-Giappone) e Le Bernardin (New York) dei francesi Maguy Le Coze ed Eric Ripert. Nella top ten, due italiani tristellati che hanno scalato la classifica: “La Francescana” (Modena) di Massimo Bottura, salito dal diciottesimo posto dello scorso anno, al quarto attuale e “Da Vittorio” (Brusaporto – Bergamo) della famiglia Cerea, posizionatosi al nono posto, dal novantesimo di un anno fa.
E’ questa la fotografia di “Liste”, la guida nata lo scorso anno in Francia come risposta ai “50 Best Restaurants” d’oltremanica, che invece nell’ultima edizione, lo scorso giugno, aveva dato lo scettro proprio a Bottura col titolo di “miglior ristorante del mondo”. Per compilare la “Liste”, di questa rinnovata geografia dell’alta cucina si usa un algoritmo, una formula matematica che aggrega i giudizi di 400 guide gastronomiche, tra quelle web e le cartacee, di 135 Paesi. Nella classifica per nazionalità l’Italia vede crescere i ristoranti classificati da 52 a 62, ma si attesta al sesto posto, preceduta da Giappone, al top con 116 indirizzi da non perdere, Francia con 101, Stati Uniti con 81 e Spagna con 64. La nostra cucina è però al primo posto nella sezione “miglior rapporto qualità/prezzo”.