All’Italia manca governance sul turismo gastronomico


“Il turismo enogastronomico è una componente sempre più importante del turismo mondiale e l’Italia ha una food expertise riconosciuta a livello mondiale ma manca una governance efficace: paesi come la Spagna, con un piano nazionale dedicato al turismo enogastronomico, stanno correndo più velocemente”. Lo afferma Roberta Milano, coordinatrice del topic Food & Wine Tourism di Bto 2025, che si terrà l’11 e 12 novembre 2025 alla Stazione Leopolda di Firenze.

Secondo i dati Future Market Insights, il Culinary Tourism crescerà del 17,1% annuo nei prossimi dieci anni, mentre il Wine Tourism registrerà un aumento del 12,7%. L’Europa guida il mercato con il 35% della quota globale, seguita da Nord America (28%) e Asia-Pacifico (24%).

Expedia Group segnala un aumento del 40% nelle recensioni positive dei ristoranti d’hotel, mentre per Trip.com Group la nuova frontiera è il ‘Fork-First Travel’, ovvero la scelta delle destinazioni guidata dall’esperienza gastronomica. Le ricerche globali per “food travel” sono cresciute del 18% nella prima metà del 2025, e quelle per “wine tasting” del +500%.

Il ritardo italiano, secondo i dati Winesuite 2023, si riflette anche sul fronte tecnologico: solo il 22,4% delle cantine italiane dispone di un Crm, mentre oltre un quinto non raccoglie dati dei clienti o lo fa ancora su carta. “Nell’epoca dell’intelligenza artificiale è inconcepibile non avere ancora una cultura del dato”, osserva Milano, secondo cui “non si può migliorare ciò che non si riesce a misurare”, e dunque “il nostro obiettivo è dare agli operatori strumenti concreti per misurare, innovare e costruire esperienze autentiche”. 

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