lunedì, 23 Dicembre 2024

La bancarotta di Thomas Cook è un altro duro colpo per gli hotel tunisini

Ammontano a circa 70 milioni di euro le perdite di quaranta hotel tunisini che collaborano con il tour operator britannico Thomas Cook, in stato di bancarotta. Secondo la responsabile media della Federazione tunisina degli albergatori (Fth) Mouna Ben Halima, “queste perdite rappresentano tra il 65 e il 70% delle entrate degli hotel interessati, (il costo delle fatture non pagate di alta stagione dei mesi di luglio, agosto e settembre), visto che i pagamenti effettuati da Cook normalmente vengono regolati dopo 90 giorni”.

Ben Halima ha affermato che la maggior parte dei professionisti tunisini colpiti da questa crisi si trovano nelle regioni di Hammamet e Djerba, e una dozzina delle strutture collabora esclusivamente con Thomas Cook. “Alcuni di questi hotel avranno grandi difficoltà a sopravvivere, soprattutto perché hanno sofferto molto dopo gli attacchi del 2015”, ha detto. I turisti che hanno prenotato in Tunisia tramite Thomas Cook non arriveranno più, mentre ci sono 4500 turisti da rimpatriare.

Le autorità britanniche creeranno un fondo per regolare i debiti del tour operator con gli hotel tunisini e a tal fine hanno nominato due amministratori che saranno gli interlocutori degli hotel, ha annunciato il ministro tunisino del Turismo e dell’Artigianato René Trabelsi in una riunione d’urgenza a Tunisi, alla presenza dell’ambasciatrice britannica Louisa De Sousa, la Federazione degli Albergatori, la Banca centrale tunisina (Bct) le agenzie di viaggio e le compagnie aeree.

La Tunisia accoglie una media annua di 150 mila turisti tramite il tour operator britannico, provenienti da 10 paesi europei, tra cui Inghilterra, Germania, Francia, Italia.

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