Dopo due decenni, è stato compiuto un primo passo simbolico per la ripresa del volo diretto fra Belgrado e Pristina, che la dirigenza di Belgrado continua a considerare capoluogo della propria provincia meridionale del Kosovo. Una delegazione del ministero dell’economia della Serbia ha infatti firmato a Berlino con Lufthansa una lettera d’intenti sul ripristino del collegamento aereo fra le due città.
Per l’attuazione della lettera d’intenti e la concreta ripresa del collegamento aereo – aggiunge il comunicato del ministero dell’economia serbo – è necessario che Pristina abolisca i dazi doganali maggiorati del 100% imposti oltre un anno fa sulle merci da Serbia e Bosnia-Erzegovina, si impegni a rispettare gli obblighi assunti in sede negoziale e torni al tavolo del dialogo con Belgrado facilitato dalla Ue.
La Serbia informerà dell’intenzione di ripristinare il volo su Pristina la missione dell’Onu in Kosovo (Unmik) e quella militare della Nato (Kfor), quest’ultima competente sullo spazio aereo del Kosovo, sulla base della risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza dell’Onu.
Commenti positivi alla prospettiva di ripristino del collegamento aereo fra Belgrado e Pristina sono giunti sia dalla dirigenza serba che da quella kosovara.
La Serbia non riconosce l’indipendenza proclamata dal Kosovo il 17 febbraio 2008, e i collegamenti aerei e ferroviari sono interrotti dal conflitto armato di fine anni novanta.