In Russia si inizia a tornare alla normalità, nonostante i contagi restino alti. Si parte con una timida riapertura delle frontiere che consentirà ai russi di andare all’estero per ragioni di studio o di lavoro, per motivi medici o per prendersi cura dei parenti. Anche se non è ancora chiaro come visto che i collegamenti aerei e ferroviari per ora restano fermi.
Ancora lunga, dunque, l’attesa per i turisti. La direttiva sulle frontiere, annunciata dal premier Mikhail Mishustin, mette fine a un isolamento totale che dura sin da metà marzo. Anche gli stranieri potranno rientrare, ma solo per ricevere cure in Russia (una misura pensata per i Paesi ex sovietici). Per quanto riguarda i trasporti, invece, alcune indiscrezioni parlano di una ripresa dei voli internazionali (verso alcune destinazioni tra cui l’Europa) il 15 luglio. Ma secondo i TO si volerà più probabilmente dall’1 di agosto. Una data certa non c’è e il Cremlino ha sottolineato che la riapertura dei cieli è di ‘stretta competenza’ del governo. Molto dipende da cosa vorranno fare gli altri Paesi (tra di loro e nei confronti della Russia).
Bruxelles ha ribadito che la “situazione sanitaria dovrebbe permettere il ritorno ad un pieno funzionamento dello spazio Schengen da qui a fine mese”. Il 15 di giugno poi si terrà la riunione per capire cosa fare per gli arrivi extra-comunitari (con l’Italia in prima linea per spalancare le porte ai turisti russi). Mosca e la sua regione – un bacino di 20 milioni di persone che racchiude il grosso dei benestanti russi – stanno d’altra parte tornando alla normalità. Oggi nella capitale finisce ufficialmente il lockdown e da qui a fine mese saranno revocate tutte le restrizioni.
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