giovedì, 28 Marzo 2024

Vietnam, turismo minaccia ecosistema grotta di Son Doong 

Son Doong, la grotta più grande del mondo, aperta da otto anni ai visitatori, è un modello di ecoturismo. Ma è anche un ecosistema unico minacciato dai progetti turistici. Questo labirinto sotterraneo, scavato ed eroso dalla natura in milioni di anni, in alcuni punti raggiunge i 200 metri di altezza: potrebbe contenere un intero isolato di edifici di New York con grattacieli di 40 piani. All’interno, un tunnel di oltre 5 km, una barriera di calcite alta 90 m – la ‘Grande Muraglia del Vietnam’, gigantesche stalagmiti e stalattiti. Nel 1991, Ho Khanh, un abitante del luogo, scopre per caso l’ingresso della grotta, nascosta nel Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang, classificato patrimonio Unesco.

Da allora solo un’agenzia di viaggi, Oxalis, è stata autorizzata a organizzare visite guidate, un buon modo per limitare il numero di visitatori e non  commettere gli stessi errori di alcuni luoghi emblematici del Paese, come la Ha Long Bay o le spiagge di Nha Trang, minacciate dal turismo di massa prima della pandemia di coronavirus.

Solo poche centinaia di visitatori entrano a Son Doong ogni anno e devono pagare una cifra notevole per il biglietto: 50 euro a visita e 2.500 euro per quattro giorni di esplorazione.

Ma il rischio di degrado per il sito è grande, come sottolinea un rapporto dell’Unesco del 2019. Al primo posto i progetti per realizzare una funivia che faciliti l’accesso alla grotta. Ma questo, avverte l’Unesco, provocherebbe “un cambiamento radicale nella natura delle offerte turistiche proposte e avrebbe sicuramente impatti irreversibili sull’ambiente in gran parte vergine” del sito.

Gli analisti economici sono altrettanto preoccupati del futuro del Paese. La pandemia sta colpendo duramente il turismo in Vietnam: il numero di visitatori stranieri è sceso di quasi l’80% nel 2020 rispetto al 2019, quando il Paese ha accolto la cifra record di 18 milioni di visitatori stranieri. La posta in gioco economica è tale che, appena finita la crisi sanitaria, il Vietnam potrebbe cedere e sviluppare infrastrutture attorno alle grotte del parco.

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