Nasce la Carta di Amalfi per nuovo rapporto tra destinazioni e comunità
07 Aprile 2025, 10:41
È stata siglata la ‘Carta di Amalfi’ per un nuovo rapporto tra destinazioni turistiche e comunità residenti. Oltre 25 tra sindaci e amministratori pubblici si sono ritrovati all’Arsenale di Amalfi per discutere di temi cruciali per il turismo quali ospitalità e residenzialità, fiscalità, mobilità e sicurezza, e spazi pubblici.
Il dibattito si è svolto nella cornice del Summit nazionale ‘Destinazioni e Comunità per un Turismo più sostenibile’ promosso dalla Repubblica Marinara insieme alle Città di Arzachena (Porto Cervo), Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare, sotto il patrocinio di ANCI Campania. Cui hanno partecipato anche il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, il sindaco di Taormina Cateno De Luca, il sindaco di Positano Giuseppe Guida, il sindaco di Pollica Stefano Pisani, intervenuti ai panel del Summit, oltre al Sindaco di Champoluc Alex Brunod, il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, il sindaco di Praiano Anna Maria Caso, il sindaco di Castellabate Marco Rizzo, il sindaco di Ascea Stefano Sansone, il sindaco di Ischia Vincenzo Ferrandino.
“Riconoscere la specificità dei Comuni turistici che oggi vedono tarate le loro dotazioni organiche e gli spazi di manovra su criteri squisitamente demografici è essenziale. Il turismo è la fortuna dei nostri territori ed occorre fondarlo su 4 pilastri: allineamento strategico, sostenibilità che coinvolge il territorio, implementazione della qualità dei servizi per garantire la qualità della vita dei residenti, rispettando il patrimonio, la cultura, l’autenticità dei luoghi e sostegno all’operatività economica”, dice il sindaco di Amalfi Daniele Milano.
Il sindaco di Courmayeur Roberto Rota ha introdotto la tematica dell’IMU rispetto alle richieste crescenti di residenza in seconde case come abitazione principale, sottolineando che “il mancato versamento della tassa ha un impatto molto forte sulle casse del Comune. Il punto è la mancanza di chiarezza da parte del legislatore anche a fronte delle ultime indicazioni della Cassazione nel 2023 sulla possibilità che i membri di uno stesso nucleo familiare abbiano residenze in comuni diversi”.
Si è così lanciata la proposta di istituire delle Zone Turistiche Speciali (ZTS), caratterizzate da un’affluenza turistica che eccede sistematicamente la capacità ricettiva, infrastrutturale e di ordine pubblico dei territori interessati impattando sull’equilibrio economico, sociale e ambientale locale. I sindaci dei Comuni situati in queste aree avrebbero così poteri speciali riconosciuti per gestire la circolazione, l’accesso alle zone turistiche e i flussi di pedonali. Potrebbero, ad esempio, limitare l’accesso a certe aree o regolare gli orari di ingresso, con ordinanze motivate e basandosi su dati documentati di pressione turistica.
“Noi sindaci – dice il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda – di fronte a queste criticità, ci troviamo a combattere spesso con armi spuntate e con limitato potere d’ intervento. Sentiamo fortemente l’esigenza di condividere le nostre esperienze per ottenere nuovi strumenti di gestione dei flussi turistici e dare risposte concrete sia alle comunità residenti sia ai nostri ospiti”.
Per tutti i soggetti aderenti al patto, infatti, il concetto fondamentale è quello del gioco di squadra quale ingrediente irrinunciabile per affrontare e vincere le sfide del turismo.
Altro tema centrale riguarda la gestione dei picchi, per cui è necessario poter incidere sulla redistribuzione dei numeri e un controllo più efficace degli arrivi.
“Non chiediamo misure straordinarie ma poteri da attivare in presenza di dati, valori e numeri che compromettono la vivibilità delle nostre destinazioni. Insomma, non un numero chiuso ma la possibilità di adottare provvedimenti a seconda di quelle che sono le necessità. E questo va definito per territori perché le difficoltà o le esigenze di talune aree sono diverse rispetto ad altre. Il nostro impegno si focalizzerà sulla tutela dell’autenticità e identità, pilastri fondamentale per il nostro turismo, perché noi non vogliamo combatterlo, ma anzi tutelarlo, prima che i residenti diventino i nostri nemici”, spiega Il sindaco di Polignano a Mare Vito Carrieri.
Tra le principali proposte i Comuni della neonata rete richiedono:
Poteri normativi per fronteggiare la gestione dei “picchi” nelle loro località, ovvero l’ottimizzazione degli arrivi di veicoli, treni, imbarcazioni, attraverso forme di concertazione con gli enti locali che tengano conto degli spazi disponibili e delle infrastrutture di ricezione effettivamente esistenti;
Strumenti per disciplinare l’offerta di posti letto turistici evitandone la concentrazione in zone che dimostrano elevati “indici di turisticità”;
Maggiore flessibilità nelle assunzioni di personale a tempo determinato – in particolare per il controllo del territori – e più in generale di personale per la gestione degli elevati afflussi – quali ad esempio, personale preposto all’informazione turistica e alla pulizia dei luoghi – oggi agganciate a vincoli anacronistici e assolutamente non rispondenti alle esigenze dei Comuni turistici;
Maggiore flessibilità nella fiscalità locale per avere leve finanziarie idonee a gestire le esigenze connesse con i significativi flussi turistici.