domenica, 22 Dicembre 2024

#ioviaggiosuldivano: una storia tutta veneziana

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il lungo viaggio ad Oriente di un nostro appassionato lettore. E in questo periodo di permanenza forzata a casa, invitiamo i nostri lettori a condividere i loro racconti di viaggio, per continuare a viaggiare e a sognare… stando sul divano.

Mi chiamo Mario Cimarosti, ho 46 anni e sono di origini muranesi (mio padre Ernesto era artista vetraio), oggi vivo in provincia di Venezia (attualmente zona rossa), quindi costretti giustamente a stare a casa per il rispetto ed il bene di tutti nella speranza di sconfiggere questo maledetto virus e tornare alla nostra vita di tutti i giorni.

Spero di essere di sollievo a tutte quelle persone chiuse forzatamente in casa a causa del maledetto virus che ci sta stravolgendo la vita perché  penso che possiamo viaggiare comunque anche stando a casa, certo in maniera diversa però sempre sognando. Dal divano possiamo comunque leggere, scoprire, informarci e soprattutto sconfiggere la noia e la paura del momento con la cultura e la storia: #IOVIAGGIOSULDIVANO.

Da poche settimane è uscito il mio primo libro AI CONFINI DELL’ASIA (avventure e incontri tra zar sultani e maioliche). Questo libro ho cominciato di fatto a scriverlo oltre 20 anni fa, quando mi sono recato per la prima volta in Russia e poi in un continuo turbinio di altri viaggi nei Paesi della ex Unione Sovietica e in Asia nelle splendide terre dei carovanieri sulla Via della Seta.

Prendendo appunti di viaggio, emozioni quotidiane, incontrando persone di popoli lontani e genti accoglienti ed ospitali, ho raccolto in questi anni esperienze straordinarie che mi hanno insegnato ad abbattere le barriere dei pregiudizi.

Poi 2 anni fa, esattamente a settembre del 2018, ho pensato che fosse giunto il momento di raccogliere in un libro le mie esperienze vissute tra questa gente, per far conoscere a più lettori possibili le meraviglie all’ombra di Zar, Sultani e maioliche, un viaggio inteso, ricco di emozioni e di incontri, un percorso straordinario di oltre 24.000 km.

Mi sono seduto ho chiuso gli occhi ed cominciato un altro viaggio personale, riportando alla luce dei miei ricordi i volti, le gesta, la vita emozionale tra popoli ricchi di storia, cultura, paesaggi incantevoli dalla steppa siberiana alle dune del deserto del Gobi in Mongolia, e ancora dalla muraglia cinese all’esercito di terracotta, attraversando l’Asia Centrale fino a Samarcanda, continuando il mio viaggio nel Caucaso nelle terre dei guerrieri del fuoco in Azerbaijan, in Georgia e in Armenia dove ho condiviso il dolore del popolo armeno e del suo genocidio ed ho scoperto il grande orgoglio di questa gente che si è saputa rialzare.
 
Il mio viaggio è continuato fino al Mar Mediterraneo, sfociando nelle acque tra il Mar di Marmara e il Mar Nero lungo il corno d’oro sul Bosforo, visitando e facendomi persuadere dalla splendida Istanbul, terra di conquista anche dei veneziani scovando e vivendo in prima persona la storia del grande Doge Enrico Dandolo, orgoglio per tutti coloro che hanno origini veneziane come me, oggi sepolto all’interno della Cattedrale di Santa Sofia di Istanbul.

Il mio viaggio parte dalle mie origini, da Murano dove è nato ed ha vissuto mio padre Ernesto (artista vetraio), sono partito da Venezia ispirandomi al mitico Marco Polo, e dopo tanti anni nelle Terre d’Oriente, il mio viaggio termina con il rientro proprio a Venezia, con il mio omaggio alla splendida Murano dove ritrovo mio padre che da troppi anni non c’è più, li sugli scalini in riva alla laguna mi siedo e lo sento vicino, gli racconto le mie emozioni di viaggio fino ai confini dell’Asia. Orgoglioso di rappresentare gli italiani e l’Italia nel mondo.

Tutto il mio viaggio in queste terre lontane è fortemente legato alla mia città di mare Venezia: in Russia dove San Pietroburgo è chiamata la “Venezia del Nord”, in Cina a Suzhou villaggio di pescatori oggi soprannominato la “Venezia D’Oriente”, in Azerbaijan dove nella città della seta (a Sheki) ritrovo il vetro di murano nel Palazzo del Gran Khan, in Armenia terra legata ancora oggi a Venezia anche con il Monastero Mechitarista Armeno nell’isola di San Lazzaro e infine in Turchia a Istanbul dove il quartiere Pera si affaccia al Ponte Galata sul Bosforo, un tempo colonia veneziana.

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