venerdì, 19 Aprile 2024

Lettera aperta dei balneari sulla ‘vendita delle spiagge’

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta degli imprenditori balneari che si inserisce nel dibattito mediatico e politico accesosi a seguito della cosiddetta ‘vendita delle spiagge'. "Negli emendamenti 'incriminati' – si legge nella missiva firmata da Fiba, Oasi, Assobalneari, Sib, Cna Balneatori – nessuno propone o legittima: la vendita di tratti di spiaggia ma esclusivamente delle superfici occupate da strutture destinate a fornire i servizi balneari e quelli accessori e che ormai spiaggia non sono più; la sanatoria di eventuali abusi perché l'alienazione riguarderebbe le superfici coperte realizzate dietro debita autorizzazione e sulle quali non siano stati realizzati abusi edilizi; la selvaggia cementificazione; un prezzo di favore perché l'alienazione dovrà avvenire ‘sulla base delle valutazioni correnti di mercato'.
Abbiamo, invece, assistito sulla nostra pelle a una colossale mistificazione di queste proposte e a una palese strumentalizzazione degli importi dei canoni demaniali con l'esito calunnioso di criminalizzare la categoria. In questa sede ribadiamo la nostra disponibilità, espressa da lungo tempo e in ogni sede, a rivedere i meccanismi di calcolo dei canoni per renderli più equi e precisiamo che il canone demaniale costituisce solo una parte del trattamento fiscale complessivo riservato alle nostre imprese che, tra l'altro, comprende: l'Iva al 22% invece che al 10% come per tutte le altre imprese turistiche; l'Imu che siamo gli unici a dover pagare anche se affittuari e non proprietari; la Tares che viene calcolata sull'intera superficie oggetto di concessione (fino alla battigia!).
Dunque, per la sopravvivenza di questo settore, chiediamo agli organi competenti un sereno esame delle proposte, tese a far uscire il comparto da anni di strumentali incertezze che hanno causato il blocco degli investimenti, falcidiato le imprese e reso precaria un'attività che, come ogni altra, ha il diritto di guardare con serenità al proprio futuro".

 

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