venerdì, 15 Novembre 2024

Ma rimborsare tasse aeroportuali per voli mai fatti non era obbligatorio?

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da un adv di Milano

In seguito alla news "Fiavet: basta soprusi da parte delle compagnie aeree" pubblicata ieri su travelnostop.com, riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da Ugo Papa, direttore tecnico di Intervia, agenzia di viaggio di Milano, che pone all'attenzione il problema del rimborso delle tasse aeroportuali per i passeggeri che non usufruiscono del passaggio aereo.
"Un noto vettore aereo elvetico – scrive Papa – si rifiuta di rimborsare le tasse aeroportuali non utilizzate dai passeggeri che rinunciano al viaggio. Ciò in contrasto con quanto riporta la ‘Carta dei diritti del passeggero' dell'Enac.
Il biglietto aereo è composto da ‘tariffa base' e ‘tasse aeroportuali' – ricorda Papa – la ‘tariffa base' segue una propria regola tariffaria (può essere quindi rimborsabile, rimborsabile con penalità o totalmente non rimborsabile) mentre le ‘tasse aeroportuali', se non utilizzate, sono sempre rimborsabili tranne le tasse YQ/MJ.
Il vettore elvetico viceversa si rifiuta di rimborsare tutte le tasse inutilizzate adducendo la non rimborsabilità della tariffa, fondendo erroneamente regola tariffaria e tasse.
Il caso – spiega – prende spunto dal negato rimborso delle tasse egiziane ad un passeggero che aveva rinunciato al suo volo di ritorno. Documenti di Egyptair, il vettore egiziano di bandiera, confermano invece che tutte le tasse inutilizzate sono sempre rimborsabili. Identica la posizione di Alitalia e degli altri vettori. Le tasse aeroportuali sono dovute solo se il passeggero usufruisce del servizio.
Al fine di ottenere quanto di diritto del passeggero e per contestare l'indebito arricchimento del vettore in questione ho personalmente inviato molte lettere a Enac per ottenere esplicite indicazioni sulla "fonte legislativa" che autorizza appunto i passeggeri a richiedere il rimborso delle tasse aeroportuali inutilizzate. Grazie a tale preziosa indicazione avremmo completato sotto il profilo squisitamente "del diritto" quanto necessario per ottenere la restituzione del denaro. Tuttavia nessuno ha mai risposto.
Ho anche scritto numerose lettere alla rappresentanza italiana della Iata – sottolinea – che, telefonicamente (mai per iscritto) mi pregava di indirizzare la domanda alla sede di Ginevra in quanto pur riconfermando che l'argomento è da decenni fonte di malumori tra i viaggiatori e vettori, non esiste – da sempre – una legge chiara che regoli il rimborso delle tasse inutilizzate. Eppure tutti i vettori continuano a rimborsare le tasse inutilizzate ai passeggeri che ne facciano richiesta.
Ho così scritto alla Iata di Ginevra che, alla quarta lettera di sollecito, finalmente afferma che l'argomento "rimborso tasse" è oggetto della "politica commerciale" di ciascun vettore aereo. Niente di più errato in quanto non si possono confondere in modo così gratuito tariffe e tasse. Le tariffe sono stabilite dai vettori, le tasse viceversa da stati, autorità, società aeroportuali ed esclusivamente per il "sovrapprezzo carburante e/o sicurezza" dal vettore.
In conclusione, nonostante da anni Iata abbia intrapreso al suo interno la strada della maggiore trasparenza nei rapporti tra utente e aerolinee associate, sorprende scoprire che sull'argomento tasse aeroportuali – a quanto sembra – nessuno abbia intenzione di porre delle regole" conclude Papa.

 

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