“Il turismo ha ricominciato a macinare e tra qualche tempo raggiungerà il valore del 13% del Pil ante Covid ma, con organizzazione e impegno può addirittura riuscire a superarlo”. È quanto ha affermato il ministro del turismo Garavaglia, durante la prima giornata di TTG Travel Experience che ha aperto i battenti a Rimini assieme alle fiere gemelle Sia Hospitality Design e Sun Beach&OutdoorStyle.
Positivi anche i dati Isnart-Unioncamere sull’andamento dell’estate. C’è stato un incremento medio dei pernottamenti di circa il 30% rispetto ai valori dello stesso periodo del 2020. In particolare giugno e luglio hanno fatto registrare una crescita molto sostenuta, con variazioni prossime al +40%, per poi stabilizzarsi ad agosto (+22%). Per settembre si stima un ulteriore leggero recupero (circa il 6%) rispetto all’anno scorso, confermato anche dalle prenotazioni già effettuate anche per i mesi finali dell’anno.
“Vediamo finalmente dei numeri positivi – dice il ministro – e anche un’occupazione buonissima dell’84% delle camere ad agosto. Sappiamo che quest’estate è andata bene, anche se ancora a macchia di leopardo e ancora non riusciamo a coprire tutte le perdite”.
Ma i risultati del periodo estivo non possono ancora compensare le perdite subite da tutte le aziende della filiera del turismo dovute alla chiusura e alla conseguente inattività di oltre un anno e mezzo. Mentre il 2021 si chiuderà positivamente rispetto all’anno precedente (+2%), il sostanziale blocco delle attività di tutta la prima parte di quest’anno ha fatto sì che questi primi 9 mesi si collochino ancora 40 punti percentuali al di sotto dello stesso periodo del 2019.
Per alcune regioni ha pesato in particolare l’andamento delle grandi città d’arte le quali, anche nel periodo estivo, assorbono una quota importante dei flussi turistici (in media oltre un quarto delle presenze totali). In queste destinazioni, per quanto il miglioramento nei mesi estivi del 2021 sia stato notevole in termini di pernottamenti (+35% rispetto al 2020), le perdite subite in media annua sono ancora consistenti (-23%), collocando queste località ancora 60 punti percentuali al di sotto del livello del 2019.
L’estate 2021 è stata ancora notevolmente condizionata dagli effetti della pandemia sulle scelte di viaggio e turismo, con decisioni di vacanza concretizzatesi sempre più a ridosso delle partenze. Nel complesso la stagione ha fatto segnare un recupero significativo con un incremento medio dei pernottamenti di circa il 30% rispetto allo stesso periodo del 2020. Significativo, all’interno del dato stagionale, l’andamento di giugno e luglio che ha fatto registrare una crescita molto sostenuta (+40%), per poi stabilizzarsi nel mese di agosto (+22%) e segnare una crescita più contenuta in settembre (+6%).
La domanda turistica è stata ben superiore a quella media nazionale in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno (Sicilia e Sardegna +39%; Calabria, Puglia e Campania intorno al +33%) e in alcune aree del settentrione (Veneto e Lombardia hanno fatto registrare una crescita media del 37%).
La ripresa è risultata più contenuta nelle aree a maggiore densità di città d’arte (Lazio e Toscana), mentre il Veneto, potendosi avvantaggiare di una offerta più ampia e variegata, ha mostrato una dinamica superiore a quella media del Paese. Buoni sono stati i risultati anche di alcune regioni centrali come Umbria, Marche e Abruzzo che hanno contato su un rafforzamento notevole del turismo interno e di prossimità.
Tra giugno e settembre le imprese ricettive italiane hanno venduto in media il 58% delle camere disponibili, con un sensibile miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2020, con un picco nel mese di agosto in cui si è raggiunto in media un tasso di occupazione dell’84%. Questo andamento è stato registrato soprattutto nelle destinazioni marine e lacuali mentre si è diffuso con minore intensità nelle località montane e nelle aree rurali del Paese.
Con Garavaglia e il presidente di Isnart Roberto Di Vincenzo c’era anche Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit. L’Agenzia del turismo e Isnart-Unioncamere hanno stilato un protocollo per mettere a fattor comune i dati e la capacità di lettura, sempre più necessaria in un sistema turistico in continuo cambiamento.
“Informazioni omogenee, multilevel e sempre più certificate e integrate consentiranno una pianificazione strategica a beneficio del comparto e renderanno sempre più tracciabile e metodica la progettualità turistica. Già da due anni abbiamo acquisito delle piattaforme di big data sia in ottica di lettura in tempo reale delle informazioni sia in ottica predittiva e stiamo lavorando per Ministero del Turismo per il Tourism Digital Hub e già oggi settimanalmente Enit fornisce un bollettino con dati aggiornati sul settore per garantire uno strumento di informazione costante per le imprese e per operatori pubblici e privati”, ha spiegato Palmucci. “Le nostre piattaforme digitali di ricerca e analisi predittiva sono un modello unico in Europa, nato per essere messe a disposizione di istituzioni e imprese. Attraverso questo accordo si apre una sinergia tra il sistema camerale e l’Agenzia nazionale per il Turismo che rappresenterà un importante strumento per il rilancio del settore,” ha aggiunto Di Vincenzo.
La giornata si è conclusa con il punto su uno degli altri imbattibili asset del turismo italiano, quello legato al mondo del vino, presentato da un rapporto di Roberta Garavaglia grande esperta del settore e nuova amministratrice delegata dell’Enit. “Non può una nazione come l’Italia non avere un piano strategico dell’enogastronomia, non stiamo sfruttando le nostre grande ricchezze in modo sistematico e programmato – ha detto Garavaglia – L’anno venturo – spiega – portiamo in Italia per la prima volta il congresso mondiale dell’enoturismo dell’Onu che riguarda quindi oltre 150 nazioni nel mondo. Non ci accontentiamo di farlo solo in Piemonte, ma organizzeremo prima un grande evento in tutte le regioni italiane”.