Gli aeroporti regionali tra prospettive future, criticità e voglia di riscatto. Una fetta particolarmente importante quella costituita dagli scali, detti impropriamente “minori” nel settore aeroportuale italiano ma che da qualche settimana ha un’associazione dedicata. Si tratta di Aira, Associazione nazionale degli aeroporti regionali, il cui comitato promotore, costituito lo scorso 3 dicembre, è composto dagli aeroporti di Forlì, Grosseto, Parma, Perugia e Trapani. Presidente è stato nominato il siciliano Salvatore Ombra, attuale presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, intervistato da travelnostop.com (vedi video in fondo alla news).
“La nostra idea – ha spiegato Ombra – è riunire sotto un’unica bandiera gli aeroporti minori o regionali che sono le vene che portano linfa in tutti i tessuti ecomici del territorio. Non vanno costruiti nuovi aeroporti ma dobbiamo mettere in rete gli aeroporti esistenti. Peccato che nessuno abbia dato mai voce alle nostre necessità, e sarebbe una spallata ai territori se si facessero morire questi scali. Con questa associazione vogliamo avere una voce autonoma, non siamo contro Assaeroporti, chiediamo pari dignità, vogliamo portare le nostre richieste al governo, che sta prendendo provvedimenti che di certo non ci avvantaggiano. Come ad esempio, l’adozione del recentissimo decreto che impone anche agli aeroporti minori l’onere di condurre impianti sinora curati dall’Enav che appesantisce gli aeroporti regionali, o ancora l’addizionale comunale che grava sul biglietto aereo o la luxury tax dagli aeromobili. Mantenere queste due tasse significa non volere capire lo sviluppo economico che può portare questo settore”.
Settore che al momento però vive una situazione drammatica. “Io continuo a viaggiare per lavoro – ha racontato Ombra – ma si registra ancora una scarsità di traffico negli aeroporti, a Fiumicino c’è la più completa desolazione, per non parlare degli aeroporti milanesi, negozi e bar praticamente sempre chiusi. Mi auguro che il vaccino possa avere un effetto immediato per la ripartenza del settore, che comunque sarà lenta, e non avverrà prima del 2022. Ad oggi gli aeroporti hanno perso 1 miliardo e mezzo, ora si parla di 500 milioni previsti dalla legge di bilancio, ma quando arriveranno e come saranno ripartiti? Nel frattempo le aziende muoiono, le risorse si assottigliano, l’aeroporto che ha registrato la migliore perfomance ha registrato un calo dell’80%, non siamo più il Belpaese, non ci sono più stranieri, serve un’offerta di sistema per fare leva sul territorio”, ha concluso.