Si ferma a un passo dal traguardo l’accordo per la cassa integrazione e il futuro dei 1.453 dipendenti Air Ialy: la firma sull’intesa, ormai vicina, è rimandata a domani, giovedì 3 settembre. Azienda, liquidatori e sindacati, convocati dai tre ministeri, Lavoro, Trasporti, e Sviluppo economico, hanno chiuso ieri alle 21 una videoconferenza fiume iniziata alle 14.30 e a cui hanno preso parte anche le assessore al Lavoro delle Regioni Sardegna e Lombardia, Alessandra Zedda e Melania De Nichilo Rizzoli.
Il vertice, pur avendo fatto enormi passi avanti, è stato aggiornato a giovedì mattina, alle 9.30, sempre in videoconferenza, per limare gli ultimi spigoli di un accordo che all’inizio della trattativa pareva impossibile e che ha visto la mediazione decisiva del Governo. Air Italy nel lungo braccio di ferro ha accolto molte delle richieste presentate al tavolo da Fit Cgil, Uil Trasporti e le sigle dei sindacati autonomi Usb, Cobas e Associazione piloti.
La compagnia aerea, che ha già spento i motori rinunciando alle licenze di volo, ha accettato di sottoscrivere i 10 mesi di cassa integrazione disposti dal Governo, di corrispondere ai lavoratori l’indennità di mancato preavviso al termine della procedura di licenziamento, di anticipare il pagamento delle 13esime, delle 14esime e del Tfr maturato in azienda per sopperire ai presumibili ritardi dell’Inps nell’erogazione degli assegni. Inoltre non si opporrà alla possibilità che chi vuole possa essere licenziato per intascare subito l’indennità di mancato preavviso e la Naspi. Resta un ostacolo all’accordo: i sindacati chiedono che sia cancellata dall’intesa una clausola voluta da Air Italy che consente all’azienda di licenziare i dipendenti in caso, per qualunque ragione, mancasse o fosse revocata la cassa integrazione. Clausola che anche il ministero del Lavoro ha osteggiato, e che giovedì potrebbe scomparire dai verbali di accordo.