"La situazione attuale di incertezza giuridica sta mettendo gli stabilimenti balneari in seria difficoltà. Bisogna arrivare ad una riscrittura delle regole che riguardano il demanio marittimo ad uso turistico-ricreativo, in maniera tale da dare futuro e certezze alle 30.000 imprese italiane. Le norme farraginose e spesso contraddittorie con le quali dobbiamo convivere rischiano di causare situazioni come quella in Campania". Lo afferma Riccardo Borgo, presidente nazionale del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio al termine della riunione della Giunta di Presidenza in cui è stato evidenziato che i sequestri delle imprese balneari a Licola-Varcaturo sono causati da confusione e da carenze amministrative determinate dall'inefficienza colpevole dei Comuni di Giugliano e Pozzuoli.
Nel corso della riunione è emerso, poi, che a seguito di una analisi approfondita della vicenda – si legge in una nota del sindacato – le imprese balneari coinvolte sono assolutamente nel giusto ed, in ogni caso, in buona fede. Le irregolarità burocratiche causate da un quadro normativo confusionario richiedono in tempi brevi un intervento da parte del Governo e delle Regioni che facciano chiarezza e restituiscano le imprese alla piena disponibilità dei concessionari. Il Sindacato, infine, verificherà se ci sono le condizioni per avviare una azione legale contro i responsabili di questa situazione per un adeguato risarcimento e, soprattutto, per vedersi riconosciuto il gravissimo danno d'immagine.