L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha trovato alleati nei dirigenti delle società di gestione aeroportuale ai quali Enac ha chiesto un’informativa sui rapporti commerciali con il vettore low cost irlandese. Tutti hanno sottolineato il grande merito della Compagnia nello sviluppo di scali che, dopo essere stati a lungo trascurati, hanno ricavato sviluppo e ricchezza dai collegamenti internazionali, con riflessi benefici per l’intero territorio. ”Anche i low cost – ha spiegato Umberto Borlotti Caparrelli, general manager della Sogeaal, che gestisce l’aeroporto di Alghero – danno ricchezza. Anzi per le strutture turistiche del territorio si sono rivelate un fattore di accrescimento impensabile. Quanto all’occupazione, si calcola che anche con questi vettori ad ogni mille passeggeri corrisponda un nuovo posto di lavoro”. ”E’ assai probabile che dietro questa iniziativa dell’Enac vi siano pressioni di Alitalia – ha detto Pier Giorgio Ballini, amministratore delegato della Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei di Pisa – Nessun dubbio che le tariffe di legge debbano essere rispettate, come lo sono, da parte di tutti. Ma questa iniziativa riguarda una sola Compagnia aerea, e dunque opera una inammissibile discriminazione. E poi, chiedendo dettagli sugli accordi commerciali, si mette in dubbio il diritto delle società di gestione di investire con dei partner allo scopo di portare più profitti alle aziende e maggiore ricchezza al territorio”. ”Enac ha competenza per quanto riguarda la rigida applicazione dei diritti aeroportuali ed anche l’eventuale discriminazione che fosse operata sulle tariffe di handling, ma assolutamente no per quanto attiene gli accordi commerciali tra gestore e vettore – insiste Borlotti Caparrelli – La verità è che, come dimostrano anche i casi di Strasburgo e di Bruxelles Charleroi, è in atto un’operazione combinata a livello europeo dei vettori tradizionali e dei grandi hub, per non cedere posizioni nel traffico di cui fin qui hanno goduto”. Più articolata la posizione di Giovanni Maniscalco, presidente della Gesap di Palermo e, contemporaneamente, di
Assoaeroporti, l’associazione che riunisce le società di
gestione. Ha riconosciuto il grande impulso che anche il
capoluogo siciliano ha ricevuto dall’arrivo di Ryanair e dal
collegamento con una capitale estera come Londra – ”prima si
doveva passare per Roma o Milano e non è un caso che Alitalia
abbia fatto ricorso al TAR”-, ma ha dato atto che spetta
all’Enac vigilare perché vi sia concorrenza e parità di
condizioni tra tutti i vettori che si servono o intendono
servirsi di un aeroporto. ”Ad Assoaeroporti – ha aggiunto –
interessa che tutte le tasse e tutti i diritti aeroportuali
siano uguali per qualunque vettore e che siano pagati da tutti i vettori. Questo deve essere doverosamente controllato dall’Enac, le cui verifiche in tal senso vanno viste con il massimo favore. Altro, invece, sono i rapporti e gli accordi commerciali, per i quali la risposta è più complessa”.