venerdì, 19 Aprile 2024

Alitalia: Cimoli, il malato è grave ma può farcela

Clima costruttivo tra azienda e sindacati. Nuovo incontro fra 2 settimane

Alitalia è in una situazione ”drammatica” ma ”può farcela” a patto che tutti, dai manager ai meccanici, dai piloti agli assistenti di volo, si rimbocchino le maniche e si rimettano al lavoro con ”passione e professionalità”. E’ il messaggio che il super manager della compagnia,
Giancarlo Cimoli, giovedì ha voluto lanciare ai dipendenti del Gruppo approfittando del primo incontro formale con sindacati e con i dirigenti dell’aviolinea. ”Non vi offro slogan ma ribadisco che la situazione è drammatica. Con l’impegno di tutti sono convinto che esistano le condizioni per farcela” ha detto Cimoli ai lavoratori, promettendo un ”progetto industriale finalizzato alla crescita del Gruppo” i cui contorni, tuttavia, verranno chiariti in occasione della ripresa del confronto azienda-sindacati che dovrebbe riprendere tra un paio di settimane. Chi ha partecipato agli incontri, parla di un Cimoli fermo e inflessibile nei toni e nella sostanza ma conciliante nei modi e nella disponibilità alla collaborazione. Con i dirigenti è stato particolarmente esigente: ”diffido tutti dal diffondere notizie sull’azienda se non autorizzato. Sarò implacabile con chi parla con giornalisti e politici” avrebbe detto ai partecipanti alla riunione. Lo stesso comunicato della
compagnia, diffuso al termine della riunione, del resto lo conferma. Cimoli ha infatti sollecitato i dirigenti a condividere con lui quelle regole, quello stile e l’ etica necessari per stringere un patto tra vertice e management da
fondare su ”dedizione, impegno, costanza, rigore e lealtà ”. ”Il modo e il tempo che impiegheremo ad uscire dal guado dipendono dalla determinazione e dalla tenacia nel realizzare i nostri obiettivi. Non potrò riuscire nell’intento da solo ma ho bisogno di voi e di tutte le vostre energie” è stato l’appello lanciato ai manager. Anche con i rappresentanti dei lavoratori il tono è stato, alla fine, quello della richiesta di collaborazione. In una nota congiunta azienda-sindacati, che sancisce le prime prove di ‘concertazione’, si parla infatti espressamente di ”reciproco apprezzamento” e di ”clima di positiva costruttività”. E si fissa la data per la ripresa della trattativa: ”preso atto della drammaticità della situazione e dell’impegno richiesto si è convenuto sulla necessità di un confronto ed una condivisione delle linee guida del nuovo Piano, secondo modalità da definirsi entro i prossimi quindici giorni, in vista della successiva elaborazione del progetto industriale” hanno scritto al termine dell’incontro compagnia e organizzazioni dei lavoratori. Nonostante le premesse la strada non sarà in discesa: già il Sult avverte che non accetterà alcuna ipotesi di spezzatino dell’azienda, neppure se la societarizzazione di alcune attività no core della compagnia dovesse essere attuata da Fintecna, controllata al 100% dal Tesoro. ”Il clima è positivo ma anche oggi non possiamo che ribadire le nostre posizioni sul piano che sono contrarie ad ogni ipotesi di esternalizzazione” ha detto uno dei responsabili dell’organizzazione, Andrea Cavola. Anche la Cgil inizia a mettere qualche paletto e chiede che venga da subito definito l’assetto futuro del Gruppo.”Noi diciamo subito che è bene condividere da ora una cornice entro la quale iscrivere l’Alitalia del domani, concordando insieme i punti di arrivo” ha detto il segretario della Filt-Cgil, Fabrizio Solari. ”Così – ha aggiunto – sarà anche più facile affrontare i temi importanti della produttività ” e sarà possibile evitare che gli accordi per la tregua estiva già sottoscritti con alcune categorie ”non rimangano un fatto
isolato”. ”Il sindacato è convinto che Alitalia sia in grado di recitare un ruolo rilevante nel trasporto aereo. Il prestito ponte è, a questo punto, indispensabile, nè può essere oggetto di tentennamenti da parte dell’esecutivo” ha invece reclamato il segretario generale della Fit Cisl, Claudio Claudiani, rivolgendosi invece al governo. Per Claudiani ”altrettanto importante è una ricapitalizzazione di mercato” e dunque ”se dovessero permanere incertezze nel governo va fatta immediata chiarezza in un incontro” tra governo, azienda e sindacati. L’Ugl chiede invece ”come elemento fondamentale di rilancio, un coinvolgimento diretto dei dipendenti attraverso un modello partecipativo nuovo rispetto a quello adottato nel 1996”.

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