venerdì, 22 Novembre 2024

Numero chiuso nelle città d’arte, appello dal sindaco di Capri

Dopo il boom di arrivi del primo weekend di giugno, che ha messo a dura prova il sistema Capri – e il riaccendersi delle polemiche sulla possibilità di istituire il numero chiuso per rendere l’isola più fruibile e vivibile – il primo cittadino di Capri, Gianni De Martino, ha scritto al sottosegretario del Mibact Ilaria Borletti Buitoni che nei giorni scorsi si era dichiarata favorevole a provvedimenti straordinari di disciplina dei flussi turistici nei territori di maggiore affluenza come Venezia, le Cinque Terre e Capri.

“Siamo convinti che la nostra isola debba essere aperta a tutti – afferma De Martino – ma questa apertura non può consentire che tanti visitatori restino intrappolati in una situazione di ressa che pregiudica irrimediabilmente la loro visita e danneggia enormemente la nostra immagine”. La nota è stata inviata per conoscenza al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, al presidente del Parco Nazionale 5 Terre, Vittorio Alessandro, e al sindaco di Anacapri, Francesco Cerrotta.

Sulla vicenda interviene anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in visita a Venezia: “Il numero chiuso non è la soluzione, ma bisogna offrire delle opportunità diverse ai turisti in eccesso: ad esempio, trovare un’area diversa da piazza San Marco per un picnic, evitando il danno all’immagine della città”.

Dello stesso avviso anche Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo: “Il numero chiuso non è la soluzione per città o mete turistiche sovraffollate, come ad esempio Venezia. La soluzione è nelle linee programmatiche del Piano Strategico del Turismo che punta alla diversificazione dell’offerta e alla destagionalizzazione in modo da distribuire le presenze turistiche in maniera più armonica su tutto il territorio. Una città sovraffollata non è sostenibile, è poco vivibile per i suoi abitanti e anche poco fruibile per lo stesso turista. Pertanto concordo con le affermazioni del presidente Tajani e posso assicurare che da parte del Governo c’è tutta la volontà a tutelare e valorizzare una città come Venezia. Nell’immediato – aggiunge – si può lavorare sulla regolamentazione degli accessi come è stato fatto a Dubrovnik. Il modello è quello dei musei: Venezia e tutte le città d’arte sono grandi musei a cielo aperto e, dunque, è opportuno regolarne gli accessi una volta raggiunto un certo numero massimo. Il Governo è favorevole al confronto e alla task force per individuare criticità e ragionare su possibili soluzioni. Attualmente abbiamo già un tavolo permanente al Mibact di confronto con Anci e con le categoria dell’offerta turistica. Si potrebbe affrontare in questa sede la questione del sovraffollamento”.

 

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