Boom di turisti americani in Piemonte. L’effetto Olimpiadi supera la paura del terrorismo seguita agli attacchi dell’11 settembre 2001 che finora aveva condizionato i viaggiatori statunitensi. Il dato emerge dal rapporto sul turismo regionale. Il fenomeno Usa riguarda flussi per ora modesti in termini assoluti, ma rappresenta bene i benefici legati al traino olimpico, che è stato in grado di spingere il Piemonte oltre il tetto dei 10 milioni di presenze. I turisti statunitensi erano circa 210 mila nel 2001. L’anno dopo è cominciato un calo che li ha portati fino alla quota minima di 192 mila (nel 2003), per poi risalire fino a oltre 303 mila nel 2005, anno in cui l’ effetto dei Giochi Invernali 2006 si è fatto più forte (l’ anno delle Olimpiadi non è incluso nel rapporto). Gli americani prediligono l’arte, i musei, e fra tutte le destinazioni privilegiano Torino, una città fino a poco tempo fa per loro semisconosciuta. Inoltre, nel 54,67% dei casi scelgono alberghi a quattro o cinque stelle. In tutto, gli stranieri coprono il 44% del mercato turistico piemontese, facendo registrare picchi del 70% nella zona del Lago Maggiore e arrivando al 42% sulle montagne olimpiche e al 35,2% nel capoluogo. Intanto, per cercare di guadagnare una fetta importante di presenze, la Regione Piemonte ha già allo studio un progetto con la Liguria per realizzare un prodotto turistico integrato che unisca il mare ligure alle attrattive di Torino e del Piemonte.