giovedì, 18 Aprile 2024

Terrorismo, presto su aerei Usa sistemi antimissile

L’amministrazione Bush sta studiando il progetto, nonostante i costi elevatissimi

Si dice che tutti gli aerei della compagnia di bandiera israeliana El Al ne siano muniti da tempo, e che grazie a questi sofisticatissimi dispositivi
elettronici anti-missile, siano in grado di volare in modo davvero sicuro, evitando ogni minaccia terroristica esterna. Nei prossimi mesi, se il progetto avviato in questi giorni dal Dipartimento Usa della sicurezza interna andrà in porto, tutti gli aerei civili americani, circa 6.800, avranno un sistema in grado di deviare o di neutralizzare i proiettili sparati da lanciamissili di tipo bazooka, molto diffusi, poco costosi e facili da nascondere, trasportare e utilizzare anche se non sono sempre particolarmente precisi. Tutti ricordano l’attentato mancato di Mombasa, in Kenya, quando il 7 novembre dell’anno scorso terroristi islamici tentarono – senza riuscirci – di centrare un charter israeliano sparando un missile con un bazooka sovietico SA-7 al momento del
decollo dell’aereo. Non è chiaro se il missile non sia andato a segno perché il
tiro non è stato preciso o perché deviato da un sistema anti- missile montato sul velivolo. Il neosegretario alla sicurezza interna, l’ex governatore della Pennsylvania Tom Ridge, ha chiesto a due società specializzate in sistemi di sicurezza di mettere a punto una serie di prototipi, che siano meno costosi dei dispositivi esistenti, quelli di tipo militare. Complessivamente, almeno in base alle tecnologie attuali, munire gli aerei civili delle compagnie Usa di sistemi anti- missile verrebbe a costare intorno ai dieci miliardi di dollari. Le compagnie americane, in grosse difficoltà finanziarie dopo gli attacchi dell’11 settembre contro le Torri Gemelle ed il Pentagono, non hanno i mezzi necessari per pagarsi le nuove misure di sicurezza. Ma l’amministrazione del presidente George W. Bush le giudica indispensabili per arginare il terrorismo internazionale, specie islamico, che da sempre considera gli aerei civili uno degli obiettivi preferiti, anche per l’impatto psicologico che può creare sulle popolazioni occidentali. Il progetto Ridge prende spunto dalla proposta di tre
parlamentari democratici, i senatori Charles Schumer e Barbara Boxer, e il deputato Steve Israel, che da mesi premono perché misure di sicurezza di questo tipo vengano prese dalle compagnie aeree Usa, quelle maggiormente nel mirino dei terroristi islamici. I tre propongono che i nuovi sistemi di sicurezza, di un
costo attuale di un milione di dollari circa l’uno, vengano installati sugli aerei esistenti a spese del governo federale, mentre le compagnie pagherebbero per i nuovi velivoli. Si tratta di una ipotesi che le compagnie non vedono però di buon occhio, giudicando che la sicurezza degli aerei sia una questione di difesa nazionale, quindi a carico del governo federale. La pensa così anche Giovanni Bisignani, segretario generale e amministratore delegato della Iata, l’associazione internazionale dei trasporti aerei. Bisignani, inoltre, è convinto sia impossibile rispondere ogni volta alle nuove e sofisticate tecnologie militari con nuove misure, perché c’è il rischio che i costosissimi
dispositivi antimissile diventino rapidamente obsoleti, e quindi inutili.

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