United Airlines, la seconda compagnia aerea statunitense, in amministrazione controllata dallo scorso dicembre, ha pronunciato pubblicamente, per la prima volta, la parola liquidazione, definendola ”una chiara possibilità”.
La constatazione dell’azienda di Chicago e’ contenuta in un documento inviato alla Corte fallimentare della città dell’Illinois, in cui si rende noto come, nel primo trimestre fiscale, abbia registrato una perdita operativa pari a 877
milioni di dollari. Una tegola – legata all’impennata nel costo del carburante e al calo delle prenotazioni dovuto all’azione militare americana in Iraq – che complica la strada verso la riemersione dalla procedura fallimentare del ‘Capitolo 11’, intrapresa dal vettore statunitense. United – che aveva chiesto alla Corte fallimentare ulteriore tempo per presentare il piano di riorganizzazione atteso a fine marzo – ha inoltre chiesto, di recente, di rendere nulli i contratti in corso con i propri dipendenti, invitando le associazioni sindacali a valutare nuovi accordi a lungo termine legati a tagli alle spese utili ad una ristrutturazione dell’azienda. Sempre sul fronte delle compagnie aeree in difficoltà, Us Airways, il settimo vettore sul mercato statunitense in bancarotta dalla scorsa estate, è ormai in dirittura d’arrivo per l’approvazione, da parte del Tribunale fallimentare investito del suo caso, del piano di riemersione dal ‘Capitolo 11’. Tuttavia, sulla strada della società si erge ancora un ostacolo da superare: il fondo pensione stabilito a favore dei dipendenti e in sofferenza per 1,6 miliardi di dollari. Us Airways è in trattativa con i sindacati per spostarlo sotto l’egida della Pension Benefit Guarantee, associazione para-governativa a garanzia dei fondi pensionistici aziendali: una mossa non gradita, fino ad ora, ai sindacati. La soluzione potrebbe giungere dalla stessa legge fallimentare americana, che permette alle aziende in bancarotta di eliminare i propri fondi pensione se di ostacolo alla riorganizzazione: una mossa mai compiuta prima, però, che rischia di creare un precedente molto pesante e che, tutti, vorrebbero evitare.