venerdì, 22 Novembre 2024

Vacanze fluviali, TCI presenta alla BIT il fascino del grande Po 

Quasi tutti  identificano il Po con lo spettacolare delta, le cinque diramazioni in cui si divide prima di sfociare nell’Adriatico, o con la Pianura Padana. Ma solo un 3% conosce le riserve Unesco ‘Man and Biosphere’, presenti lungo il corso. E sono pochi pure quelli che hanno fatto un giro sull’Alto Po, tratto di fiume compreso tra le sorgenti sul Monviso e la confluenza con il Ticino vicino a Pavia.  Il Centro Studi del Touring Club ha voluto dedicare una ricerca al grande fiume presentata in occasione Bit Digital Edition. L’analisi è stata una scelta non casuale: nel momento in cui si prediligono destinazioni di prossimità e poco consolidate, il grande fiume con i suoi 650 km, ciclovie, paesaggi naturali, parchi, rappresenta un’offerta dai molteplici aspetti, e alcuni tutti da scoprire. Una potenziale risorsa turistica, su un territorio di 20 milioni di abitanti, dove si produce, ricorda il Touring, il 40% del Pil nazionale.
Dei residenti nelle 4 regioni che attraversa, quasi il 90% ha raccontato di aver fatto una gita o una vacanza sul Po, alla ricerca di agriturismi o trattorie tipiche (19%), per visitare le città che si affacciano sul fiume (18%), per i borghi e i castelli (15%) o una crociera fluviale (10%). Visite di un giorno per il 53%, ma un 34% ha dichiarato di aver trascorso sul territorio una vacanza vera e propria. Tutti comunque indicano che l’esperienza è positiva e, su una scala da 1 a 3, il paesaggio ottiene il massimo, ristorazione ed enogastronomia 2,8. Il punteggio più basso, 2,1, è sulla disponibilità di informazioni sul territorio.
“Il fiume è sempre stato un confine naturale, quasi un muro fisico, ma è il momento di superare le tante frammentazioni  – ha detto Meuccio Berselli, segretario generale Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po –  se vogliamo avere la grande opportunità di rilancio e riqualificazione”.

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