Il gruppo Alpitour ha registrato un calo del 30-40% dei ricavi in Egitto e in Tunisia, Paesi sotto la minaccia del terrorismo islamico. Tra le mete turistiche che hanno preso il posto delle destinazioni ritenute rischiose “ci sono Zanzibar , Capoverde e Cuba”. Lo ha detto il presidente e amministratore delegato del gruppo, Gabriel Burgio, durante il convegno sul ruolo dell’Enit, a Palazzo Madama, a Torino.
Alpitour ha portato in Italia 195.000 stranieri nel 2015 e prevede quest’anno di superare i 255 mila, “Abbiamo comprato tre nuovi aerei che arriveranno il prossimo anno e che ci permetteranno di raggiungere quota 360 mila”, ha spiegato Burgio, secondo cui “l’Enit non deve solo vendere l’Italia all’estero ma deve anche vendere al governo il concetto che il turismo è importante”.
£È prevista una crescita mondiale esplosiva. L’Italia – ha sottolineato – deve riuscire a intercettare nuovi viaggiatori. Ci manca un’analisi completa di ciò che serve al Paese. Molte cose non le stiamo facendo bene e le aziende private da sole non lo possono fare. L’Italia è scivolata nel Country brand Index dal terzo al diciottesimo posto, perdendo solo quest’anno tre posizioni. Agli occhi di chi deve acquistarlo il nostro prodotto si è deteriorato. All’estero ci sono gruppi turistici nati dieci anni fa che sono diventati dei colossi, Alpitour con 1,2 miliardi di fatturato non è in grado di competere”.
