giovedì, 19 Dicembre 2024

Authority taglia pedaggio AV, colpo per Rfi ma Ntv respira

L’Autorità dei Trasporti mette mano alle tariffe sul pedaggio dell’Alta Velocità, tagliando in modo significativo la remunerazione della rete per Rete Ferroviaria Italiana, controllata di Fs, e producendo  invece un vantaggio economico per Ntv, quantificabile in poco meno di 35 milioni. Pubblicata dopo 11 mesi di indagini, la decisione del Garante presieduto da Andrea Camanzi comporta infatti un taglio di circa il 37% del pedaggio per l’Alta Velocità. 

Ora il costo del pedaggio è di 8,2 euro per treno/km cioè per ogni chilometro percorso da ciascun treno, con un taglio del 36% rispetto ai 12,8 euro, chiesti a Ntv per il 2014 e del 37,2% rispetto ai 13,1 euro treno/chilometro preventivato per il 2015. Questa tariffa sarà valida fino alla fine del prossimo anno e sarà poi aggiornata da Rfi a partire dal 2016 sulla base dei nuovi criteri indicati dall’authority.

Il vantaggio riguarderà Ntv ma anche Trenitalia e qualunque altra impresa ferroviaria voglia entrare nell’Alta Velocità italia. Rfi invece avrà un calo di entrate e un effetto sul debito. “Dovremo allungare i tempi e rivedere la curva di restituzione del debito che andremo a contrarre e vedere quanto ci costerà” ha detto l’ad del Gruppo Fs Michele Elia. Il debito di cui parla Elia è quello contratto per realizzare gli 8,5 miliardi di investimenti in autofinanziamento previsti dal Piano industriale, metà dei quali (4,2 miliardi) riguardano proprio l’Alta Velocità. Nessun investimento è a rischio ma il debito contratto e le modalità di restituzione dovranno essere rivisti con le banche. A creare gli effetti più negativi sui bilanci di Rfi sono, paradossalmente, le minori entrate provenienti dalla consorella Trenitalia che sulle linee dell’alta velocità ha molti più Frecciarossa degli Italo di Ntv.

Per Ntv, che ha salutato la delibera come il “primo, indispensabile e positivo passo di un percorso ancora lungo”, il calo del pedaggio potrebbe contribuire a risolvere una situazione ancora incerta che prevede una manovra di ristrutturazione del debito da 680 milioni con un aumento di capitale in vista mentre sul fronte occupazionale sono previsti 248 esuberi. 

 

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