venerdì, 29 Marzo 2024

Cieli chiusi tra Russia e Ue, Enav: impatto minimo su Italia

L’Unione europea chiude lo spazio aereo alla Russia come conseguenza all’invasione dell’Ucraina e Mosca risponde bloccando i propri cieli alle compagnie di 36 paesi. Mosse e contromosse che, dopo le sanzioni economiche e il traffico aereo, potrebbero allargarsi ora anche ai traffici marittimi, dove la Gran Bretagna ha già spostato la prima pedina, vietando i propri porti alle navi russe.

Per l’Italia l’impatto della chiusura dei cieli ai velivoli russi è al momento minimo. “In questo momento di stagione molto bassa i voli sono trascurabili: sui circa 2.800 voli che operano attualmente in Italia i collegamenti con aerei russi o esercitati da russi sono intorno ai 25-30 aerei al giorno”, spiega il capo delle operazioni di Enav Maurizio Paggetti. Qualcosa potrebbe cambiare “da giugno in poi”, anche se – tolti i picchi durante l’estate per alcuni specifici aeroporti, come la Sardegna – “il resto è abbastanza contenuto come traffico, nell’ordine di 60 voli al giorno”.

Con la chiusura dei cieli cresce però la preoccupazione per gli italiani presenti in Russia, che la Farnesina invita a lasciare in fretta il paese. “Si raccomanda fortemente ai connazionali presenti in Russia a titolo temporaneo (turisti, studenti, persone in viaggio d’affari e simili) di organizzarsi tempestivamente per rientrare in Italia”, si legge sul sito Viaggiare sicuri del Ministero degli esteri, in cui si fa riferimento alla chiusura dei cieli europei, e le conseguenti cancellazioni di voli, e alle “possibili ulteriori restrizioni nelle prossime ore”.

L’ultima in ordine di tempo è arrivata da Mosca, dove l’Agenzia federale russa ha deciso la chiusura del proprio spazio aereo alle compagnie di 36 Paesi, tra i quali Paesi europei e Canada (che pure aveva deciso domenica di chiudere i propri cieli). Una decisione a specchio rispetto a quella assunta domenica da Bruxelles: col nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca, l’Ue ha infatti deciso di vietare decollo, atterraggio e sorvolo a qualsiasi aereo operato da vettori russi, compresi vettori commerciali, velivoli immatricolati in Russia o posseduti, noleggiati o controllati da russi. Quindi anche i jet privati degli oligarchi. Restano esclusi dal divieto – si legge nel Regolamento pubblicato nella Gazzetta Ue – casi di atterraggio o sorvolo “di emergenza”.

Intanto, stamattina la Russia ha deciso di chiudere il proprio spazio aereo anche alle compagnie svizzere. Lo ha deciso l’Agenzia russa federale per il trasporto aereo. Lo riportano Interfax e Tass. La decisione è stata presa in risposta alle analoghe misure assunte dalla Svizzera per gli aerei russi o registrati in Russia.

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