L’Enav ha raggiunto la carbon neutrality. La società che gestisce il traffico aereo civile in Italia è la prima al mondo, tra i fornitori di servizi per la navigazione aerea, a raggiungere questo obiettivo, attraverso l’abbattimento delle emissioni dirette e indirette generate dalle attività aziendali. L’annuncio è stato dato dall’ad del gruppo Enav, Pasqualino Monti, durante la quinta edizione del Sustainability day della società.
“Le attività di ottimizzazione delle rotte, nel 2022, hanno permesso di evitare un costo per la collettività pari a 41 milioni di euro”, spiega la società. Attraverso l’implementazione del progetto “Free Route” le compagnie aeree che volano in Italia hanno percorso “oltre 16 milioni di km in meno, con un minor consumo di carburante pari a 65,3 milioni di kg e una riduzione delle emissioni pari a 206 milioni di kg di CO2 equivalente”, rileva lo studio.
“Essere carbon neutral per la nostra società rappresenta una tappa intermedia. Intendiamo proseguire con determinazione il cammino intrapreso, supportando anche i nostri stakeholder nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore – ha commentato Pasqualino Monti -. Enav quest’anno ha movimentato il volume maggiore di traffico nella sua storia. Siamo sul tetto d’Europa per efficienza.
Registriamo numeri importanti in termini di ricavi: a ottobre 2023 abbiamo dato ai nostri azionisti 106 milioni di euro, un risultato importante. I numeri per il 2024 sono in crescita. Dobbiamo investire in formazione, digitale, tecnologie. La caduta del nostro piano industriale sarà un elemento sfidante sul quale stiamo concentrando la nostra attenzione”, ha concluso Monti.
Secondo il presidente di Enac, Pierluigi Di Palma, “c’è stato un pregiudizio ideologico che ha escluso il trasporto aereo dal Pnrr. Va superato – ha detto – il pregiudizio ideologico secondo il quale chi si occupa di mobilità è un inquinatore. Non è accettabile. Oggi c’è una sensibilità ambientale che non può essere messa in discussione e questo il settore aereo lo sta dimostrando”.
“La parola chiave è sviluppo sostenibile, che supera il concetto di sostenibilità ambientale per sé e lo accoppia necessariamente a sostenibilità economica e sociale. In questa logica le ultime risposte emerse dal tavolo del Patto per la decarbonizzazione del trasporto aereo sono molto incoraggianti, perché sanciscono la fattibilità industriale, grazie al contributo dei campioni nazionali coinvolti e in questo caso in particolare di Eni, del raggiungimento della quota del 6% di Saf al 2030”, ha aggiunto l’ad di Adr (Aeroporti di Roma), Marco Troncone.