Fs ha deciso di mantenere gli abbonamenti per l’AV ma con rincari medi del 35%. Immancabili le proteste dei pendolari che parlano di ‘aumenti indiscriminati’ con le associazioni dei consumatori che annunciano forti iniziative per la tutela di chi viaggia su tali tratte, come l’annunciato ricorso all’Antitrust del Codacons, e le istituzioni locali sul piede di guerra per una decisione che non era stata comunicata.
La Regione Piemonte ha scritto ai vertici di FS per sospendere gli incrementi il Comune di Torino sta studiando delle alternative avviando colloqui con Arenaways.
I nuovi abbonamenti, 4 versioni diverse per prezzo e ampiezza d’uso, valgono dal mese di febbraio, ma sono già acquistabili. Sulla Torino-Milano, per fare alcuni esempi, si passa da 340 a 459 euro per un abbonamento di seconda classe valido per tutti i giorni; sulla Roma-Napoli da 356 a 481 euro; sulla Milano-Bologna da 417 a 563. E ancora: sulla Milano-Firenze da 529 a 714, sulla Milano-Reggio Emilia da 264 a 356 euro e sulla Roma-Caserta da 275 a 371 euro.
“Costi improponibili che arrecano gravissimi danni ai pendolari”, commenta Federconsumatori che, “a fronte del silenzio delle istituzioni e del ministero organizzerà un’iniziativa per esaminare le condizioni del trasporto e trovare soluzioni che tutelino chi viaggia”.
“Gli abbonamenti li abbiamo mantenuti, a differenza di altri. I prezzi sono stati rimodulati per venire incontro alle esigenze di tutti ma nonostante questo sono ancora molto bassi”. Con queste parole Renato Mazzoncini, ad di Fs risponde alle polemiche sugli abbonamenti dell’AV.
“L’unica altra soluzione che intravedo – ha aggiunto – è un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna.
Per i pendolari stiamo investendo cifre enormi e i frutti si vedranno presto. C’è poi un passo avanti sulla tecnologia: stiamo investendo per ridurre i tempi dei passaggi tra un convoglio e l’altro da 5 a 3 minuti: maggiore puntualità e un aumento dei passeggeri trasportati”.