martedì, 26 Novembre 2024

Fs: Elia ad e Messori presidente per il dopo Moretti

Nuova squadra al vertice delle Ferrovie dello Stato. Il Tesoro, che è azionista unico del Gruppo, ha scelto l'economista Marcello Messori come nuovo presidente e Michele Mario Elia come amministratore delegato per il dopo Moretti. E' stato anche interamente rinnovato il consiglio di amministrazione, che si allarga e diventa più rosa. Il cda, infatti, è stato infatti ampliato da 5 a nove consiglieri, con una forte componente femminile (4 donne).  
Dopo due settimane di stallo, con 4 assemblee andate a vuoto, finalmente l'assemblea ha trovato l'accordo sui nomi. Il successore di Mauro Moretti è l'ad della Rete ferroviaria Elia, il candidato interno, la scelta di continuità. Elia, ingegnere elettrotecnico, barese (di Castellana Grotte), classe 1946, in Ferrovie dal 1975 e dal 2006 ad di Rfi, è stato nominato nel cda, e le deleghe di ad gli verranno conferite formalmente nella prima riunione del consiglio oggi pomeriggio. Elia ha comunque già anticipato le proprie linee guida: la priorità per le Ferrovie "è andare avanti con il piano industriale che è stato presentato".
Ma a cambiare è anche il presidente e l'intero consiglio di amministrazione. A prendere il posto di Lamberto Cardia, in Ferrovie da tre anni, è l'economista Marcello Messori, biellese, 64 anni, direttore della Luiss School of European Political Economy. Il Tesoro ha anche deciso di allargare il cda da 5 a nove membri, di cui quasi la metà donne: Messori, Elia, Daniela Carosio, Vittorio Belingardi Clusoni, Giuliano Frosini, Gioia Ghezzi, Simonetta Giordani, Federico Lovadina, Wanda Ternau. L'ampliamento del consiglio sembra rispondere alla necessità di aprire il Gruppo ad una governance più in linea con le altre grandi società, anche in vista della possibile privatizzazione e quotazione del Gruppo, che potrebbe avvenire l'anno prossimo.     
L'assemblea ha anche approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013, il sesto consecutivo con segno positivo, che si è chiuso con un utile netto di 460 milioni di euro. La crescita è stata determinata da un lato dall'incremento dei ricavi operativi, per la prima volta oltre gli 8,3 miliardi di euro (+1,2% sul dato 2012), dall'altro dalla diminuzione dei costi operativi (6.299 milioni di euro, -0,2%). L'Ebitda supera per la prima volta la soglia dei 2 miliardi di euro (+5,8% rispetto al 2012). La performance 2013 e la sostanziale realizzazione di tutti gli obiettivi del Piano Industriale 2011-2015, nonostante il protrarsi della crisi economica nazionale e internazionale, confermano la bontà del percorso di risanamento strutturale della gestione, intrapreso fin dal 2007.  

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