sabato, 20 Aprile 2024

Ncc e bus turistici in piazza il 17 febbraio: settore sta morendo

Il 17 febbraio il trasporto pubblico non di linea, Ncc e bus turistici tornerà in piazza con delle iniziative in diverse città d’Italia, “per protestare contro i mancati aiuti del Governo in un momento nel quale il settore è in ginocchio a causa della Pandemia da Covid-19. Dopo Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo, le adesioni continuano ad aumentare”. Ad annunciare la mobilitazione in una nota congiunta Francesco Artusa (presidente Sistema Trasporti), Gennaro Lametta (vice presidente Nazionale Federnoleggio/Confesercenti) e Luca Notarbartolo (presidente Associazione Ncc Italia).

“Occorre riportare il lavoro in cima all’agenda del Governo – aggiungono – Le città sono spettrali, tra attività deserte o già chiuse e la mobilità è ai minimi termini. Bisogna seguire la strada degli altri paesi o sarà la fine per il nostro comparto. Sono ripartite le rate dei leasing e dei finanziamenti, spese e tasse non si sono mai fermate e a questo si aggiunge il caro carburante. Tutto ciò rende semplicemente insostenibile tenere le imprese aperte. L’unica cosa che non è ripartita è il lavoro. È’ il momento di riattivare tutti i nostri mercati se non vogliamo distruggere diversi comparti a beneficio dei competitors internazionali. Fieristico, congressuale, turistico, gite scolastiche – scrivono i tre -. Il virus c’è in tutto il mondo eppure solo da noi persistono pesanti restrizioni nonostante l’altissima percentuale di vaccinati e guariti (circa il 90%) e la situazione ospedaliera sotto controllo. Se ad agosto, per visitare il Bel Paese, i turisti dovranno mostrare il Green pass per prendere un caffè o comprare un souvenir, è chiaro che andranno in Spagna o altrove. Il Governo passi dalla retorica della ripartenza a fatti concreti, consentendoci di lavorare e competere come abbiamo sempre fatto. Se invece si vorrà aspettare che torni il caldo saranno indispensabili aiuti economici concreti per rendere sostenibile l’attesa di una agognata ripartenza. In questo caso sarebbe urgente provvedere ad uno scostamento di bilancio. E’ un momento surreale. C’è un Paese che sta immaginando, grazie ai fondi del Pnrr, città futuristiche al limite della demagogia e poi ce n’è uno reale che non riesce a sopravvivere, stretto tra l’incudine della politica che ne impedisce la ripresa e il martello dei costi sempre più gravosi”.

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