In Italia cresce il trasporto dei passeggeri a discapito di quello delle merci. A rivelarlo l’Indicatore Trasporti Confcommercio (ITC) che registra un aumento delle merci nel I semestre del 2019 solo dello 0,5% tendenziale rispetto all’1,2% del 2018 e il 3,5% del 2017. Di contro si rileva una buona crescita del trasporto passeggeri (+4% tendenziale nel primo semestre del 2019), con la modalità ferro che spicca su tutte le altre. In sostanza, il turismo fa da traino per la nostra economia mentre il Mezzogiorno si allontana dal resto del Paese. Questi i principali risultati che emergono dall’Osservatorio Congiunturale Trasporti dell’Ufficio Studi di Confcommercio, realizzato in collaborazione con Conftrasporto.
Per Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto, “i segnali contrastanti tra il trasporto merci e passeggeri, anche sul riequilibrio modale, confermano l’urgenza di mettere in campo nuove misure realmente efficaci per la promozione del trasporto combinato di merci via mare e via ferro. Inoltre, mentre nel Canale di Suez si registrano aumenti dei traffici a doppia cifra, il calo di merci registrato nei porti italiani, soprattutto al Sud, suona più di un campanello d’allarme per la competitività del nostro Paese”.
La congiuntura negativa si riflette sul peggioramento dei giudizi e delle aspettative degli operatori.
L’andamento dei passeggeri e delle merci nei porti italiani per il 2018 non lascia dubbi sul fatto che il Mezzogiorno si stia allontanando dal resto del Paese. Alla buona tenuta del traffico passeggeri per il Sud e l’Italia nel complesso (+2,3% del 2018 rispetto al 2017) – a conferma dell’impatto dei flussi turistici interni e internazionali – si contrappone una netta dicotomia nel traffico merci.
Eppure, dentro un panorama certamente problematico, prosegue la lunga marcia verso l’efficienza e la maggiore capitalizzazione delle imprese del trasporto italiano in generale. Il loro numero si riduce nel complesso, ma aumenta la presenza, in valore assoluto e, quindi, in quota sul totale, delle unità produttive organizzate in forma di società di capitali (tabb. 3 e 4). In particolare, nell’autotrasporto si passa dal 20,4% del primo semestre del 2017 al 23,3% del 2019. È un dato molto confortante in prospettiva futura.