Ridurre le emissioni inquinanti fino al 30%: è l’obiettivo del progetto Clean Sky dell’Unione europea che comporterà dunque un’accelerata sui voli ibridi elettrici e il prima possibile ad idrogeno. Oggi infatti per ogni passeggero si emettono quasi 500 grammi di CO2 per km percorso. Come si legge sul sito key4biz.it, l’impresa comune Clean Sky 2 (CSJU) è un partenariato pubblico-privato di successo tra la Commissione europea e l’industria aeronautica continentale, che è sulla buona strada per conseguire gli obiettivi di prestazione ambientale stabiliti. In primis, tagliare del 20-30% il consumo di carburante e le relative emissioni di CO2-Nox (diossido di carbonio e ossidi di azoto) e ridurre i livelli di rumore (rispetto al 2014) di una percentuale simile.
I pilastri su cui si basa e si baserà la strategia europea sono: elettrificazione, ricorso all’idrogeno pulito, digitale e innovazione tecnologica. Per tutti i collegamenti inferiori ai 1.000 km di distanza, quindi anche i voli regionali, si potranno far decollare aerei con motori ibridi-elettrici. L’idrogeno (si spera pulito) sarà invece il carburante più adatto per i voli intercontinentali, perché richiede serbatoi molto più grandi, sistemi di rifornimento più avanzati e anche elevati standard di stoccaggio (conservazione a -253°C). I voli a corto/medio raggio si potranno quindi svolgere (lancio commerciale) anche con aerei ibridi elettrici già a partire dal 2030, per entrare in servizio di linea entro il 2035.