lunedì, 23 Dicembre 2024

150 anni di vacanze, quando il turista era ancora viandante

Dal 1861 la prima vera rivoluzione solo con l’avvento di internet e le prenotazioni on line

Nel 1900 per l'Expo di Parigi l'unico tour operator presente in Italia – ma allora non si chiamava così – riuscì a portare in Francia 7 mila visitatori. Il paese era unito da 40 anni, le province erano 59 (ora sono 105), le strutture alberghiere mettevano a disposizione 365 mila posti letto (ora 4,5 milioni) e chi viaggiava veniva ancora definito viandante.
Nella prima giornata della Bit di Milano, Isnart-Unioncamere ha presentato una ricerca su '150 anni di turismo in Italia', legato all'anniversario dell'unità del paese.
L'evoluzione del turismo in Italia passa attraverso alcune tappe che lo hanno modificato e stravolto. Se nel 1861 per prenotare un viaggio si doveva inviare una lettera ed attendere la risposta, ora bastano pochi minuti e un clik con il mouse. "La prima vera rivoluzione dopo 150 anni è stata la tendenza a prenotarsi il viaggio da soli via Internet – ha spiegato Flavia Coccia, direttore operativo Isnart – da quel momento il turista non è più stato una categoria catalogabile, analizzabile come gruppo, ma è diventato un'entità singola, imponderabile, quindi difficile da gestire, da studiare e sul quale elaborare previsioni e quindi strategie di mercato". 
Il boom del turismo in Italia risale agli anni '60, quando la vacanza si chiamava villeggiatura e durava anche un mese o addirittura tutta l'estate. Negli anni ‘70 i giovani scoprono il viaggio all'estero e nei decenni successivi diventa di moda la vacanza esotica. Ora gli italiani stanno riscoprendo il loro paese, e vanno alla ricerca di mete di nicchia.

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