Nel 2016, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia è stato pari a 13.812 milioni di euro, con un +2,1% rispetto al 2015: i turisti internazionali hanno speso 36.359 milioni (35.541 mln nel 2015), così come crescono i consumi dei turisti italiani all’estero (22.547 milioni nel 2016, 22.018 mln nel 2015).
I dati sono stati presentati a Venezia nel corso della conferenza ‘L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2016 dai dati Banca d’Italia’, organizzata da Ciset – Università Ca’ Foscari.
Confermarti gli andamenti positivi delle entrate nelle macro-aree di destinazione del Nord (mentre hanno registrato lievi contrazioni centro, sud e isole); Roma, con 5.605 milioni, è la provincia con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche nonostante una contrazione del 9,5%; in aumento i flussi di spesa provenienti sia dai Paesi dell’Ue (+1,9%, con la Germania che si conferma al primo posto con il 16% del totale) che extra-Ue (+2,7%, con un +5,9% dagli Usa).
Relativamente ai flussi outgoing, si registrano variazioni positive per tutte le principali destinazioni, tranne la Francia (-1,7%), con performance particolarmente significative di Stati Uniti (+10,2%) e Cina (+10,4%).
I dati mostrano un’ulteriore crescita del turismo internazionale rispetto al 2015, che si è tradotta in 38,5 miliardi di valore aggiunto, con un incremento di ricchezza prodotta pari quasi al 2% reale contro un aumento del pil italiano del +0,9%.
A guidare la crescita è il turismo culturale, anche se è il turismo balneare a far segnare la maggior crescita. Molto positiva anche la componente lacuale, mentre resta più affaticata quella montana, in negativo da qualche anno. Quanto ai mercati, c’è una buona dinamica del centro Europa, in particolare quello di lingua tedesca, dove, nel 2016, la motivazione culturale ha superato anche mare e lago. Dopo le dinamiche molto negative dell’anno scorso c’è stato un ottimo recupero della Cina, che ha aiutato il miglioramento complessivo delle dinamiche dei Paesi Bric. Ancora un segno negativo per la Russia (in tre anni, in termini economici, si è registrato un -45%). Crescono anche gli italiani all’estero, anche se in misura inferiore all’incoming.
Dalla conferenza è emerso anche che l’82% di turisti italiani ed esteri decidono l’alloggio online, il 58% di turisti esteri in Italia prenotano sul web, così come il 48% di italiani all’estero.
Valeria Minghetti, ricercatrice del Ciset, ha sottolineato che quanto ai canali, il 60% degli italiani che vanno all’estero e il 57/58% di turisti esteri in Italia utilizza i cosiddetti OLTA, mentre il 30/35% si orienta direttamente sui siti delle strutture ricettive. Un altro fenomeno, dato per morto negli Stati Uniti, ma in decisa affermazione in Europa, è quello del ‘billboard effect’: l’utilizzo degli OLTA come una sorta di catalogo, prenotando poi direttamente al fornitore per ottenere prezzi più bassi.