lunedì, 23 Dicembre 2024

Basta influencer, meglio i local per promuovere i borghi

Se per promuovere turisticamente tutta l’Italia è stata scritturata la Venere di Botticelli, per i borghi, e le tante perle preziose del paese, influencer o consulenti esperti, sono utili ma fino ad un certo punto. Soprattutto perché, come è stato ripetuto più volte in un forum alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano, ogni piccolo territorio ha le sue caratteristiche esclusive ed uniche, da una particolare attrattiva con la sua storta a prodotti enogastronomici, che solo chi ci vive può descrivere con entusiasmo contagioso.

“A raccontare il territorio deve essere chi ci abita, non un ospite – ha detto Rosanna Mazzia, presidente di Borghi Autentici d’Italia – Un ospite per quanto bravo e importante ne racconterà solo una parte, anche il miglior professionista che viene in un borgo e non ne conosce le dinamiche non lo sa narrare”.

“Protagonisti devono essere gli abitanti e le imprese che stanno sul territorio – ha aggiunto Giancarlo Dell’Orco, destination manager del Forum Progetto Borghi – Non esiste turista felice se non è felice chi abita nel paese visitato”.

Ma il rischio è rotolare in un uno storytelling troppo bucolico, secondo Nicoletta Polliotto, digital project manager e brand strategist. “Il coinvolgimento della comunità, dei locali è assolutamente fondamentale ma non dobbiamo scadere nella visione che possa risultare, pur se gradevole e buonista, della nonna che ti fa entrare in casa, nelle cantine e ti insegna a fare la pasta – ha detto – Bisogna anche andare oltre, l’attivazione delle comunità avviene anche con una educazione e una formazione”.

Quindi anche per la promozione dei borghi, valgono le regole strategiche del marketing mix: coinvolgimento dei protagonisti attivi del territorio senza disdegnare la consulenza di professionisti o di influencer. Per la promozione turistica e in particolare quella dei borghi obiettivo fondamentale comunque, è stato sottolineato, è portare avanti il concetto del brand attivo che possiede e condivide un corredo valoriale molto forte in cui è diventata importante l’incisività ma la sostenibilità ambientale continua a farla da padrona.

Come dimostra il modello Basilicata che è riuscita a rigenerare una trentina di borghi su 130 comuni. “L’Italia meridionale ha nei borghi la sua carta vincente – ha detto alla Borsa Internazionale del turismo Cosimo Latronico, assessore all’Ambiente e Territorio della Regione – con i borghi si affronta il tema del ripopolamento, possono diventare luoghi di creatività per artisti, per il lavoro a distanza, garantendo condizioni ambientali adeguate, dopo il mito delle grandi città, che hanno avuto anche ricadute negative”.

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