giovedì, 14 Novembre 2024

Bit, le aziende tagliano anche i viaggi di lavoro

Reggono le partenze individuali per incontrare clienti o per le fiere

Le aziende tagliano anche le spese dei viaggi di lavoro: in calo soprattutto le trasferte per motivi di formazione del personale, per lanciare un prodotto o per riunione intra-aziandali. Reggono le partenze individuali per incontrare clienti o fornitori e quelli legati ad eventi fieristici. E' quanto emerge dalla una ricerca della rivista Turismo d'Affari, che alla Bit ha presentato i dati della dodicesima edizione del suo Osservatorio sul Business Travel. 
L'indagine ha analizzato il mercato del turismo d'affari in Italia nel 2012  evidenziando una perdita di circa 1,1 milioni di viaggi rispetto all'anno precedente, fermandosi a un numero di trasferta pari a 29,9 milioni. Una contrazione del 3,3%, causata in particolare dalla riduzione di viaggi nella stessa regione, in Italia o in Europa, mentre tengono quelli intercontinentali (-0,3%). 
I viaggi individuali per incontrare clienti e fornitori scendono del 3% ma rimangono la motivazione principale per la trasferta aziendale, con una quota di mercato al 65,3%. Le trasferte collettive legate ai congressi, incentive e lancio di nuovi prodotti e alle "riunioni intra-aziendali" diminuiscono, rispettivamente, del 6,7% e del 5,2%. Ma secondo gli esperti la crisi non c'entra: una possibile spiegazione potrebbe essere nella crescente diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione a distanza che potrebbe avere ridotto le trasferte per riunioni e congressi. Infine, l'aereo per il secondo anno consecutivo realizza la migliore performance, a +1,4%.
Nonostante i dati tutti con segno negativo in complesso la spesa per i viaggi di affari è salita a quota 18,3 miliardi di euro, in crescita dell' 1,1% rispetto ai valori dell'anno precedente. Ma in termini reali, secondo l'Osservatorio, gioca l'inflazione e l'aumento dei costi legati alla svalutazione del cambio euro/dollaro.

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