In caso di recesso da parte del turista, i TO sostituiscano le penali con buoni da utilizzare entro il 2020. È la richiesta che arriva dall’associazione Codici alla luce del caos nei viaggi legato all’emergenza Coronavirus. Emblematico il caso degli italiani bloccati alle Mauritius perché provenienti da Lombardia e Veneto.
“Stiamo ricevendo – afferma l’avvocato Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – tante richieste di assistenza perché molti non sanno come orientarsi. Intanto consigliamo di consultare il sito della Farnesina prima di partire per sapere qual è la situazione del Paese che stiamo per raggiungere. Detto questo, chiediamo ai TO di non applicare penali, ma di proporre dei buoni da utilizzare entro il 2020. C’è una situazione di grande agitazione e preoccupazione che non può essere ignorata. Abbiamo intenzione di chiedere un tavolo di confronto con le principali società del settore turismo per trovare una linea comune, basata sul buon senso”.
“Le domande più frequenti che ci vengono fatte – dice l’avvocato Stefano Gallotta, responsabile del Settore Trasporti e Turismo di Codici – sono se in caso di recesso scatta il rimborso e se le penali sono legittime. Se c’è una causa di forza maggiore, il consumatore ha diritto alla restituzione delle somme pagate. È il caso, ad esempio, di un viaggio in una zona colpita dal Coronavirus. Dove, invece, l’epidemia non è un pericolo concreto, la causa di forza maggiore viene meno. Qui, però, è necessaria una riflessione. Abbiamo ricevuto la segnalazione di una famiglia in partenza per gli Emirati Arabi che ha deciso di rinunciare al viaggio perché un membro era in condizioni di salute precarie. Comprensibilmente preoccupati, hanno chiesto la cancellazione con il rimborso. Come risposta hanno ricevuto una penale da 6.000 euro. A nostro avviso è scorretto, non si può ignorare quanto sta accadendo”.
Chi ha prenotato un viaggio e vuole cancellarlo preoccupato dall’emergenza Coronavirus può contattare il Codici per avere chiarimenti sul rimborso. É possibile scrivere al numero WhatsApp 338.48.04.415, telefonare al numero 06.55.71.996 oppure scrivere all’indirizzo email [email protected].