- estensione alla filiera, senza limitazione territoriale, delle dilazioni dei pagamenti di imposte e contributi, forme di estensione e di accesso agevolato agli ammortizzatori sociali e differimento del pagamento delle rate dei mutui;
- per quanto riguarda i rimborsi integrali che Adv e TO sarebbero tenuti a corrispondere ai clienti in virtù del Codice del Turismo, si chiede che, in ragione della fase emergenziale e vista la difficoltà – in alcuni casi impossibilità – di recuperare le somme già versate da TO e Agenzie ai fornitori turistici, si adotti un provvedimento normativo in deroga, che consenta di sospendere i termini dei rimborsi e conceda la restituzione delle sole somme ricevute dai fornitori. Per quanto concerne le somme residue, le Associazioni chiedono di istituire un Fondo a beneficio dei consumatori richiedenti o, in alternativa, misure compensative come un credito di imposta o similari, immediatamente utilizzabili dagli stessi clienti. Per quanto riguarda invece gli operatori con modelli produttivi specifici, che hanno cioè contrattualizzato in blocco con i fornitori l’acquisto di stanze o posti volo, si chiede la possibilità di adottare un provvedimento normativo che consenta di gestire i rimborsi tramite congelamento degli importi e concessione di un buono di pari valore da utilizzarsi entro la fine del 2020.
- Con riferimento alle molteplici misure restrittive e di contenimento che i Paesi esteri stanno adottando, a volte in modo schizofrenico, nei confronti dei cittadini italiani, essendo opportunamente presente al tavolo anche il Maeci, è stato chiesto di attivare una rete di coordinamento e di puntuale informazione circa la reale situazione nei confronti di tali Paesi. E’ stato inoltre ribadito che i Tour Operator non possono farsi carico, come già hanno fatto in passato (crisi Egitto) di costi straordinari di rimpatrio, generati tra l’altro anche dall’eccessivo allarmismo provocato e amplificato dai media. Se lo Stato italiano non è in grado di intervenire per rimpatriare i connazionali, si chiede che intervenga almeno su quei Paesi esteri che adottano misure improvvise e repentine (es respingimento o quarantena senza preavviso), facendo gravare sugli stessi gli oneri conseguenti.
Inoltre anche Assoturismo chiede che “nel decreto legge che il Consiglio dei ministri si appresta a discutere, la dilazione dei pagamenti venga estesa a tutta la filiera turistica, gravemente colpita dall’emergenza Coronavirus. Un primo segnale verso il settore, che versa in una situazione critica e ha bisogno di interventi mirati e per il quale abbiamo ribadito a Franceschini la nostra richiesta di dichiarazione di stato di crisi per il settore”.
“Allo stesso tempo – aggiunge Assoturismo – occorre estendere gli ammortizzatori sociali anche alle imprese sotto i 6 dipendenti e alle partite IVA, in modo da tutelare anche le attività minori ed i professionisti del turismo, dalle guide turistiche ai trasporti e servizi. Urgente anche sospendere per tutto il tempo necessario pagamenti e versamenti tributari e contributivi. Per essere pronti a sostenere le imprese turistiche, anche davanti ad un’ipotesi di ulteriore peggioramento delle prospettive, abbiamo chiesto di costruire, in tempi rapidissimi, un Fondo di solidarietà dedicato”.