sabato, 20 Aprile 2024

Expo Dubai chiude con oltre 23 mln di visite, ora testimone passa ad Osaka

Con una cerimonia sotto la cupola di Al Wasl Plaza cala il sipario su Expo 2020 Dubai, che ha passato il testimone a Osaka 2025, pronta a raccogliere la sfida dopo la manifestazione emiratina che nonostante il coronavirus, ha “alzato l’asticella” delle esposizioni universali, secondo il Bureau international des Expositions (Bie).
Sette miliardi di dollari di investimenti, 192 Paesi partecipanti, più di 23 milioni di visite – vicino al target pre-Covid di 25 milioni – oltre 13.000 funzionari di governo e più di 80 capi di Stato sono alcuni numeri che hanno caratterizzato i 6 mesi della prima esposizione universale del Medio Oriente.
Per l’Italia, l’Expo di Dubai è stata l’opportunità per il rilancio delle relazioni con gli Emirati e ha offerto “un’occasione unica per valorizzare innovazione, tecnologie e nuove prassi, per sviluppare partnership tecnologiche, opportunità di investimenti esteri e collaborazione internazionale tra imprese, organismi accademici e scientifici”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Il nostro Paese ha chiuso il semestre con oltre 1,6 milioni di visitatori in presenza (1.619.850) al padiglione e raggiungendo 13 milioni di utenti online. Per il Commissariato generale dell’Italia, a Expo Dubai l’Italia ha confermato e rafforzato la sua posizione di leadership del Mediterraneo allargato, portando best practice e progetti con i propri territori, le proprie aziende e istituzioni politiche, scientifiche, culturali e accademiche. Il Padiglione italiano ha ricevuto “riconoscimenti e attestati internazionali per aver mostrato le proprie eccellenze nell’innovazione, nella sostenibilità e nella creatività”, ha ricordato il commissario generale per l’Italia a Expo Paolo Glisenti, sottolineando che da Dubai “l’Italia esce a testa alta”.
Il tema della formazione è stato centrale nella partecipazione italiana con centinaia di iniziative. E l’eredità italiana da Expo continua in questa direzione con i progetti già finanziati dal Pnrr di un campus arabo-mediterraneo, un campus di ricerca e formazione sulla trasformazione del cibo e un centro di ricerca e alta formazione per la digitalizzazione e ricostruzione dei beni culturali in zone di guerra, nato dall’esperienza della riproduzione del David di Michelangelo, principale attrazione del padiglione.
Mentre Dubai si prepara a trasformare il sito dell’Expo in ‘District 2020’, una ‘città da 15 minuti’ votata all’innovazione e alla sostenibilità, l’esposizione universale viaggia a est, dove il Giappone si prepara a ospitare Expo Osaka nel 2025 sotto il claim ‘Progettare una società futura per le nostre vite’. Nel frattempo, l’Italia prepara la candidatura di Roma a Expo 2030, presentata al mondo da Expo Dubai, con la speranza di poter riportare nel nostro Paese l’esposizione universale dopo l’esperienza di Milano nel 2015.

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