Il 2010 per il settore termale è stato un anno difficile e di sensibile frenata con ricavi per cure, benessere e attività ricettiva pari a 796 milioni di euro rispetto ai 788 del 2009. I numeri dei primi 9 mesi del 2011 indicano un peggioramento ulteriore. Si è aperta con queste parole la relazione annuale del presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci all'assemblea della Federazione.
L'Assemblea ha condiviso l'esigenza di operare con tempestività per contrastare il declino, con misure appropriate, senza costi aggiuntivi. "A questi fini – ha concluso Jannotti Pecci – occorre rinnovare innanzitutto l'Accordo nazionale per le tariffe termali, con le risorse disponibili; realizzare iniziative di comunicazione anche con i nuovi media per far conoscere le valenze terapeutiche e riabilitative delle cure termali erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, utilizzando anche la Carta della Comunicazione Termale; promuovere una più stretta collaborazione tra università ed imprese per la ricerca scientifica svolta dalla Fondazione FORST, istituita e sostenuta da Federterme e dalle 3 nuove Scuole di specializzazione in medicina termale di Milano, Roma e Napoli, che usufruiranno di borse di studio finalizzate ad hoc".
Inoltre, per Pecci, occorre recepire la Direttiva Ue 2011/24 per la libera circolazione di coloro che si curano nello spazio Ue, in modo che le nuove regole rappresentino un'opportunità per il rilancio delle terme italiane e definire un percorso condiviso per l'attuazione della figura dell'operatore termale per riqualificare il personale in servizio e offrire nuova occupazione.